Auto, arriva lo stop storico per l’Italia: c’è una data per alcuni motori che per presto smetteranno di circolare. Ecco tutti i dettagli
Svolta storica per l’Italia nel settore delle auto, con l’adeguamento alle direttive imposte della Comunità Europea in chiave lotta all’inquinamento. Il governo ha preso una decisione che si potrebbe definire epocale, con uno stop per determinati motori alla circolazione su tutto il territorio. Anche il nostro paese ha quindi aderito alle condizioni dettate dalla UE.
Il Comitato per la Transizione Ecologica (Cite) ha approvato una determinazione importante che porta al taglio delle emissioni inquinanti in quello che appare il percorso che porterà tutti i governi a compiere un passo importante a partire dai prossimi anni. E per limitare l’inquinamento, soprattutto nelle città, si passa alla riduzione della circolazione.
Soprattutto dei veicoli inquinanti, che rappresentano una fetta importante sulle emissioni in particolar modo nelle grandi città. La decisione del governo in ogni caso ha scatenato anche delle polemiche forti da parte delle associazioni dei consumatori e soprattutto di quelle in difesa delle 2 e 4 ruote.
Auto, arriva la svolta anche in Italia
La decisione del governo appare ormai presa, nonostante le polemiche che le associazioni di categoria e degli stessi automobilisti che non sembrano aver digerito il provvedimento. Infatti si para di stop alle automobili nuove con motore a combustione interna entro l’anno 2035. Per i furgoni ed i veicoli da trasporto commerciale invece ci sarà una proroga.
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Infatti in questo caso lo stop arriverà entro il 2040. Con questo passo l’esecutivo ha voluto dare un segno importante alle pressioni della UE che da tempo si è posta l’obiettivo di tagliare i gas serra del 55% entro il 2030. Il nostro paese si è così allineato a queste direttive, seguendo tra l’altro altri Stati che avevano anticipato questa strada.
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Parliamo di Spagna, Francia e molti altri, che hanno imposto come date limite quelle del 2030, 2035, 2040. Non potendo andare oltre, stabilendo quindi che non sarà più possibile commercializzare mezzi a combustione interna anche se parziale.