Siamo portati a pensare che i sostituti vegetali della carne siano sani, ma uno studio inglese ha individuato in alcuni prodotti una quantità inutilmente alta di sale
Il problema del sale nell’alimentazione è un problema serio che va affrontato in maniera tempestiva. Assumere troppo sodio, infatti, porta a ritenzione idrica e aumento della pressione sanguigna con conseguenti rischi di ipertensione e patologie a livello cardiaco. Secondo uno studio pubblicato da Action on Salt, un’associazione che coinvolge ricercatori e medici, troppi surrogati vegetali della carne contengono una quantità eccessiva di sale.
Il rischio della presenza eccessiva di sodio in questi prodotti è che vengono percepiti, secondo il cosiddetto effetto alone, come assolutamente migliori rispetto alla carne. Sotto diversi aspetti lo sono ma decisamente c’è almeno una parte di prodotti che non è salutare per quello che riguarda la quantità di sodio.
L’analisi è stata condotta su 207 prodotti a base vegetale messe a confronto con 226 prodotti a base animale. Dal punto di vista delle calorie, dei grassi saturi totali e delle fibre i prodotti vegetali sono risultati sicuramente migliori. Ma dai dati è emerso anche che solo due dei prodotti a base vegetale tra quelli esaminati sarebbero da considerare effettivamente a basso contenuto di sodio, mentre sono risultati a basso contenuto di sodio 45 prodotti a base di proteine animali.
In generale rispetto alle direttive del Governo inglese, oltre i tre quarti dei prodotti vegetali non rispettano i target di riduzione del sale. La richiesta del gruppo Action on Salt è quindi quella che venga resa obbligatoria una revisione delle ricette di questi prodotti.
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La presenza così alta di sale riscontrata nei prodotti venduti in Inghilterra ma facilmente riscontrabile anche nei prodotti venduti in Italia è dovuta al fatto che il sale e il glutammato di sodio sono due espedienti molto comodi per rendere più appetibili i prodotti a base vegetale. Rispetto ad altre soluzioni, che magari comportano sperimentazioni costose, si tratta di un modo efficiente dal punto di vista economico per vendere di più.
Ma, con un numero sempre crescente di persone attente a ciò che comprano e che sono sempre più spesso abituate a leggere bene le etichette, questo sotterfugio potrebbe ben presto essere controproducente.