I contribuenti italiani quando pagano tasse e bollette devono fare molta attenzione per non incappare in multe salate dopo anni
Il 2022 oltre che tasse, bollette ed imposte porterà anche pesanti multe per alcuni italiani che hanno commesso uno specifico errore nel pagamento di bollette o di tasse negli ultimi anni.
Quando paghiamo una bolletta o una tassa crediamo di dover stare tranquilli ma in realtà non è così. Pagare un debito nei confronti dello Stato, dell’Amministrazione Pubblica, di un ente privato, è infatti solo la metà del compito del contribuente.
Agenzia delle Entrate: chi rischia nel 2022
La maggior parte degli italiani paga diligentemente tasse e bollette prima del loro scadere, credendo così di essere in regola. In realtà, per essere in regola con la legge, non basta pagare bollette, contributi e tasse ma occorre anche dimostrare le prove del pagamento se ne viene richiesta la prova.
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Ogni cittadino devi infatti conservare le ricevute di pagamento effettuate per un arco di tempo che va dai 5 ai 10 anni, a seconda della ricevuta. Coloro che non hanno conservato la documentazione per i tempi previsti hanno commesso un grande errore dal momento che spetta al debitore l’onere della prova del pagamento e al creditore dimostrare la scadenza dei debiti di cui può richiedere il pagamento.
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Il codice civile nell’articolo 1218 dice chiaramente che la responsabilità di dimostrare il pagamento effettuato è del debitore. Proprio per questo motivo che un debitore deve conservare i documenti che attestino l’avvenuto pagamento per un periodo stabilito per legge. Le tempistiche di conservazione variano a seconda dei documenti: per alcuni almeno 10 anni, invece per altri è sufficiente un periodo di 5 anni.
Per le bollette di telefonia mobile, del canone RAI ed estratti conto bancari e postali la tempistica di conservazione di almeno 5 anni. Stessa tempistica per i documenti che attestano il pagamento della dichiarazione dei redditi, bollo auto, bollette utenza luce, gas, IMU e TARI. Quindi per tutto il prossimo anno potrebbero arrivare ai contribuenti richieste di pagamento per bollette, tasse e imposte varie fino a 10 anni indietro. Spetta al debitore l’onere della prova.