Sentenza della Corte dei Conti a favore della Polizia di Stato e penitenziaria. In arrivo gli arretrati
Il tema delle pensioni è sempre molto caldo. In questo periodo c’è da discutere una legge più leggera della Fornero tra le parti sociali. Stavolta, però, arriva una sentenza più favorevole ai lavoratori. Si tratta della Corte dei Conti che ha dato ragione ai pensionati di Polizia di Stato e penitenziaria. La Corte infatti ha riconosciuto un errore nel calcolo per quanto riguarda i contributi versati prima del 1996, quando il calcolo era retributivo.
Per effetto di questa sentenza, i pensionati penalizzati si vedranno accreditare anche gli arretrati oltre a percepire una pensione più alta. Alla sentenza si è arrivati grazie alla richiesta di vari contribuenti che si sono visti riconoscere pensioni ritenute basse rispetto al periodo in cui hanno versato i contributi. L’Inps fino al momento della sentenza aveva applicato l’aliquota del 2,44% dei contributi solo ai lavoratori che avevano accumulato più di 15 anni di contributi precedenti al 1996.
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La Corte dei Conti ha così stabilito che l’aliquota del 2,44% va applicata anche sugli anni di contributi inferiori ai 15 anni, sempre relativamente al periodo antecedente al 1996. In tale anno, infatti, è entrata in vigore la riforma Dini sulle pensioni che introdusse il sistema di calcolo misto delle pensioni. La legge venne approvata nel 1995 e andò in vigore per l’appunto nel 1996. Il completamento della legge è avvenuto poi nel 2011 con la legge Fornero che di fatto ha completato una normativa già introdotta dalla legge Dini.
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Ora sarà effettuato il ricalcolo da parte dell’Inps e i pensionati riceveranno un assegno più alto, ossia rivalutato in base all’applicazione della sentenza della Corte dei Conti. Ai pensionati della Polizia di Stato e penitenziaria spetterà anche l’arretrato.