Sono milioni i conti correnti degli italiani che hanno una cifra tra i 15mila e i 50 mila euro. Questo può essere controproducente. Ecco il motivo
Avere tanti soldi sul proprio conto corrente non è sempre vantaggioso per il risparmiatore che potrebbe andare incontro a costi extra.
Nello specifico, chi ha fino a 50mila euro sul proprio conto corrente dovrebbe fare particolare attenzioni a tre costi: commissioni bancarie, imposta di bollo e tassa sull’inflazione.
Vediamo insieme in cosa consistono queste tre tasse e se c’è un modo per non pagarle.
Conto Corrente, chi paga la tassa extra
Sono tre i costi extra a cui deve fare attenzione un risparmiatore italiano che ha più di 50mila euro sul proprio conto corrente. Il primo di questi costi è rappresentato dalle commissioni bancarie che sono applicate dall’istituto per la gestione del conto corrente. Il secondo costo è l’imposta di bollo, pari a 34,2 euro, mentre il terzo costo è la tassa dell’inflazione.
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La soluzione per evitare questi tre costi sarebbe quella di lasciare meno soldi possibili sul conto corrente e di utilizzarlo come una sorta di portafoglio, solo per le spese correnti. Il resto del denaro che non è necessario tenere sul conto può essere infatti allocato su strumenti d’investimento, anche di brevissimo o breve periodo.
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Secondo una stima, in Italia ci sono giacenze di circa 17mila euro sui conti correnti degli italiani e quelli che hanno in giacenza tra i 15mila e il 50mila euro sono la stragrande maggioranza.
Per evitare di pagare almeno una di queste tasse, ricordiamo che con una giacenza media annua sul conto inferiore ai 5mila euro non si andrà a pagare l’imposta di bollo. Quindi, per evitare il pagamento di questa tassa, l’ideale sarebbe avere meno di 5mila euro sul conto. Tutti gli altri risparmi possono essere messi su conti deposito.
