Fatture elettroniche, il GPDP ha detto sì alle nuove regole dell’AdE

Il Garante della privacy ha espresso parere favorevole alle disposizioni dell’Agenzia delle Entrate per il trattamento delle fatture elettroniche

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(unsplash)

L’Agenzia delle Entrate ha sovente lamentato che il proprio lavoro di contrasto all’evasione fiscale veniva inibito dalle regole sulla riservatezza dei dati personali imposte dal Garante per la privacy. Quindi privacy e antievasione in molti casi hanno viaggiato su direzioni opposte. Ma in questo caso è diverso.

Come si legge nel comunicato stampa del GPDP datato il 27 dicembre 2021, “il Garante per la protezione dei dati personali ha espresso parere favorevole sullo schema di provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate relativo alle nuove regole tecniche per la memorizzazione delle fatture elettroniche, da utilizzare per l’analisi del rischio e controllo a fini fiscali e per le funzioni di polizia economica e finanziaria. Dovranno però essere assicurate maggiori tutele a protezione dei dati e adeguata la normativa che regola il settore”.

Prima di dare parere favorevole, il Garante “ha acquisito un campione rappresentativo delle fatture elettroniche emesse nei confronti di consumatori (quasi un miliardo l’anno) per settori di attività che presentano maggiori rischi per i diritti e le libertà degli interessati, alla luce della tipologia dei beni e dei servizi fatturati e della non rilevanza – a fini di detrazione/deduzione – delle spese sostenute”.

Dall’analisi è emerso che tramite le fatture, che comprendono anche dettagli su spese sanitarie o altro per le detrazioni fiscali, l’Agenzia delle Entrate verrebbe in possesso di dati personali sensibilissimi, di cui è già a conoscenza. Il problema è il trattamento di questi dati a fini ispettivi, e la memorizzazione degli stessi, per poter avviare eventualmente delle procedure di accertamento. Quindi il Garante per la privacy ha chiesto all’AdE di adottare ulteriori tutele per la privacy dei contribuenti.

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Le informazioni contenute nelle fatture elettroniche, ad esclusione dei controlli svolti in relazione a richieste di detrazione/deduzione delle spese sostenute, non potranno essere utilizzate nei confronti del consumatore se non in conseguenza di verifiche fiscali già avviate su operatori economici, le quali lascino presuppore un rischio di evasione fiscale del consumatore stesso.

Dovranno essere inoltre attivati sistemi di controllo e monitoraggio sul rispetto di tali garanzie nell’utilizzo delle informazioni contenute nelle fatture elettroniche. I dati relativi al settore legale dovranno essere resi inintelligibili.

Queste le richieste del GPDP, che intende affiancare, per una maggior tutela, una richiesta al Parlamento ed al Governo per “introdurre una disposizione legislativa per limitare l’utilizzo delle informazioni contenute nelle fatture elettroniche alle sole finalità di contrasto all’evasione fiscale, limitando i diritti di accesso alla documentazione amministrativa da parte di soggetti non collegati alla fattura, nel rispetto dei principi di proporzionalità, di liceità e correttezza, di limitazione della finalità e di minimizzazione del trattamento”.

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