L’associazione rimarca l’infondatezza delle accuse che l’Ambasciata israeliana ed i suoi sostenitori hanno portato avanti nei confronti di 6 Ong palestinesi
“Nei loro rapporti alle Nazioni Unite, le organizzazioni in questione hanno inequivocabilmente condannato le violazioni dei diritti umani commesse da tutte le parti in conflitto contro i civili di qualsiasi nazionalità durante le operazioni militari nella Striscia di Gaza”. Si legge così in un comunicato stampa di Amnesty International del 23 dicembre 2021, nel quale per “tutte le parti in conflitto” si intendono le istituzioni sia israeliane che palestinesi che hanno commesso pesanti violazioni dei diritti umani contro i civili durante le operazioni militari sulla Striscia di Gaza.
Le 6 Ong accusate di terrorismo sono Addameer, Al-Haq, Defense for Children International-Palestine, UAWC, UPWC, Bisan, da oltre 30 anni impegnate a documentare le violazioni dei diritti umani in territorio palestinese; hanno portato alla luce fatti gravi come ad esempio le repressioni da parte del Governo palestinese nei confronti delle proteste della società civile.
Ed ora le associazioni in questione sono accusate di terrorismo ed il loro lavoro per proteggere i diritti umani denigrato dalle autorità israeliane e dai loro sostenitori. Il nodo della questione è che per gettare fango contro le Ong sono bastate delle dichiarazioni, assolutamente prive di fondatezza.
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In un’audizione dello scorso 30 novembre, il Vice Ministro Marina Sereni ha affermato che “sulla base di un approccio condiviso con tutti i principali paesi dell’Unione Europea, il nostro governo nel quadro di un impegno convinto per assicurare sostegno alla società civile e a tutela dei diritti umani, intende portare avanti un’azione di sensibilizzazione nei confronti delle autorità israeliane affinché vengano fornite prove più circostanziate a sostegno delle gravi accuse mosse alle organizzazioni, poiché le informazioni fornite finora da parte israeliana non appaiono sufficienti.”
Anche al livello europeo le istituzioni esprimono perplessità nei confronti delle accuse, dato che non sono suffragate da prove tangibili e reali. Amnesty International chiude il comunicato stampa con un appello: “Le organizzazioni firmatarie di questo comunicato invitano pertanto i giornalisti che hanno rilanciato le affermazioni dell’Ambasciata israeliana e lo staff dell’Ambasciata stessa a fornire pubblicamente prove concrete a sostegno delle tesi diffamatorie nei confronti delle ONG citate”.