Il canone Rai viene pagato sotto forma di imposta per il possesso del televisore ma in tanti hanno il dubbio sulle seconde case
Il canone Rai è l’imposta che viene pagata dai cittadini possessori di apparecchi televisivi. Nel 2022 potrebbe essere l’ultimo anno del pagamento in bolletta. La Commissione Europea, infatti, è intervenuta in quanto l’inserimento in bolletta contrasta il principio di libera concorrenza stabilito dai trattati tra gli Stati membri dell’Unione. In base a tale principio che, mira a garantire la libera concorrenza, l’inserimento del canone Rai nella bolletta elettrica corrisponde ad un onere improprio, che non ha collegamenti con la fornitura oggetto della bolletta.
Canone Rai e seconde case, come funziona?
Nel 2023, quindi, dovrebbe cambiare tutto in termini di pagamenti anche se non è ancora stato stabilito in che modo gli italiani dovranno pagare il canone Rai. Si potrebbe tornare al “vecchio” bollettino postale inviato alle famiglie italiane una volta all’anno, solitamente a gennaio. Intanto, ogni anno, dati i cambiamenti repentini su vari fronti del fisco, gli italiani che posseggono seconde case si chiedono se dovranno pagare un canone per ogni immobile posseduto.
Leggi anche: INPS, sms a tutti i pensionati: grande novità dal 2022
La risposta è negativa. Il canone Rai è legato alla bolletta dell’energia elettrica dell’immobile di residenza. Nessun canone doppio, quindi, anche nel caso in cui si posseggono due o più case. Esistono delle situazioni di esenzione dal canone Rai. In questo caso non c’è alcun cambiamento rispetto al 2021. Al momento restano le stesse condizioni.
Leggi anche: Gratta e Vinci, colpaccio di Natale: diventa milionario con 20€
I casi in cui il canone non va pagato sono i seguenti: gli anziani con più di 75 anni con reddito annuo massimo di 8mila euro; i rivenditori e i riparatori di televisori per quanto riguarda i televisori presenti negli esercizi commerciali; i membri dei corpi diplomatici e militari esteri; coloro che non posseggono apparecchi televisivi.