Chi ha aperto un conto corrente con Poste Italiane rischia di ritrovarsi da gennaio a pagare cifre non preventivate per la gestione del proprio conto BancoPosta
Nuovi aumenti in arrivo per i costi di gestione a carico di titolari di conti aperti con Poste Italiane. Ecco da quando partono e che cifra verrà richiesta.
Se siete tra i molti clienti dei conti correnti aperti presso Poste Italiane preparatevi perché a partire dal prossimo anno dovrete fare letteralmente i conti con una nuova imposta di bollo che incrementa i costi di gestione del conto stesso. Si tratta di una tassa che coinvolge almeno una parte dei correntisti ed è stata introdotta con il Decreto Salva Italia. Cambia anche il bollo dei conti deposito.
Conto BancoPosta, arriva la nuova imposta di bollo
L’imposta di bollo sul conto corrente è un addebito che viene solitamente fatto nel corso dell’anno in quote trimestrali ed è calcolato sulla cosiddetta giacenza media del trimestre. La giacenza media è il valore medio del denaro che rimane stazionario nel conto. Si potrebbe pensare che se non si movimentano soldi sul conto la banca ha meno lavoro. In realtà, paradossalmente è l’esatto contrario.
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Con l’introduzione del Decreto Salva Italia, gli Istituti bancari hanno quindi introdotto un’imposta di bollo pari a 34,20 euro per le persone fisiche e pari a 100 euro per le aziende e i titolari di partita iva. A partire dal prossimo gennaio per i correntisti BancoPosta con una giacenza media annuale superiore a 5mila euro arriverà questa nuova imposta.
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Risultano comunque esenti dall’imposta di bollo chi presenta un ISEE di valore massimo pari a 7500 euro. Oltre all’imposta di bollo viene anche aumentato al 2 per mille il bollo del conto deposito per le persone fisiche. Si tratta di nuovo di una imposta che viene prelevata automaticamente da Poste Italiane. L’imposta di bollo è sicuramente una delle tasse meno note e spesso ci si rende conto di averla pagata solo dopo un controllo dei movimenti. Nel momento di scegliere un conto corrente è bene leggere anche la parte di contratto relativa proprio ad eventuali agevolazioni dell’imposta di bollo.