Il 14 dicembre sono scadute le rate per i debiti fiscali 2020-2021. Chi non ha pagato sarà soggetto a more ed interessi?
In questi 2 anni abbiamo assistito ad una sequela infinita di proroghe fiscali, con il risultato che milioni di esse si sono accumulate nel magazzino dell’Agenzia delle Entrate. La macchina della riscossione dal 1° settembre si è rimessa in moto, con l’intento di recuperare gli arretrati, ma la nuova ondata di contagi ha rigettato il Paese nell’emergenza sanitaria, per cui il fisco dovrà pazientare ancora un po’.
Lo stato di emergenza è stato procrastinato al 31 marzo, per ora, ed il Governo ha già eseguito delle manovre per concedere più tempo nei pagamenti arretrati. Coloro che avevano debiti riferiti agli anni 2020 e 2021 o anche al 2019, hanno potuto accedere alla Rottamazione ter e Saldo e stralcio, due strumenti fiscali per permettere la rateizzazione dei pagamenti arretrati, senza more o interessi.
Rate Rottamazione, cosa succede a chi non ha pagato entro il 14 dicembre?
Una proroga al pagamento delle rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio, le due definizioni agevolate di riscossione, è stata approvata con la conversione in Legge del Decreto Fiscale che spostava il termine ultimo per saldare le rate scadute 2020 e 2021 al 9 dicembre.
Ma alle scadenze ufficiali vanno sempre applicati cinque giorni extra, cioè i cosiddetti cinque giorni di tolleranza, che accordano ai contribuenti un periodo di tempo aggiuntivo per il pagamento in regola, quindi la data ultima era fissata a martedì 14 dicembre 2021.
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Le rate agevolate, per legge, comportano delle regole rigide. Ovvero, chi non rispetta le scadenze dei pagamenti, perde i benefici delle agevolazioni, compreso l’esonero dai pagamenti delle more ed interessi.
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Ma data la condizione difficile in cui il Paese si trova, si attende a breve un nuovo decreto che permetta a chi non ha pagato le rate entro il 14 dicembre, delle nuove proroghe, che comportino ulteriori rateizzazioni senza perdere i benefici delle agevolazioni.