Il GPDP apre un’istruttoria su un’app di consulenza ed assistenza sanitaria

La app incriminata è stata realizzata dall’Associazione Covid Healer Onlus. Il Garante per la privacy intende capire meglio come vengono trattati i dati personali

computer dati personali
(pixabay)

Il trattamento dei dati personali è materia controversa, a maggior ragione se si tratta di dati sensibili. Con la pandemia sono cresciute le applicazioni “sanitarie”, cioè di consulenza sull’emergenza legata al Covid, che offrono l’aiuto che le strutture pubbliche non riescono a dare.

Ma il problema evidenziato dal Garante per la privacy riguarda il trattamento dei dati personali. Queste app sono di consulenza sanitaria, per cui sono richieste informazioni sullo stato di salute, che devono rimanere tutelate.

Il GPDP, in un comunicato stampa del 30 dicembre 2021, “ricorda che la normativa italiana ed europea prevede un divieto generale di trattare i dati di “categorie particolari di dati”, tra cui rientrano quelli sulla salute, ad eccezione di alcuni casi esplicitamente indicati – ad esempio per motivi di interesse pubblico o per finalità di medicina preventiva, diagnosi, assistenza o terapia sanitaria – e solo in seguito all’adozione di particolari garanzie”.

Per questo motivo ha aperto un’istruttoria su un’app realizzata dalla Associazione Covid Healer Onlus, realizzata per offrire consulenza e assistenza sanitaria, trattando i dati di “utenti pazienti” e di “professionisti sanitari”. Il Garante intende approfondire la base giuridica dell’attività portata avanti dall’applicazione, per sincerarsi della liceità del suo lavoro.

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La app dell’Associazione Covid Healer Onlus sarà la prima ad essere messa sotto lente di ingrandimento, ma di certo non sarà l’ultima. Se delle irregolarità verranno appurate, potrebbe diventare un precedente per approfondire la questione anche su altre applicazioni simili, che trattano tematiche sanitarie e che chiedono agli utenti delle specifiche personali sullo stato di salute.

Il comunicato stampa dell’associazione si chiude così: “Al fine di valutare la liceità dei trattamenti dei dati personali posti in essere tramite l’app, sarà approfondita la base giuridica di tale attività e le finalità perseguite dall’Associazione, il rispetto dei principi di base in materia di protezione dei dati personali”.

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