Beffa voucher Alitalia, la denuncia di Confconsumatori

Confconsumatori ha chiesto ufficialmente al Governo che vengano prorogati i termini e semplificate le modalità di richiesta dei voucher dei biglietti delle compagnie aeree che, come Alitalia, sono andate fallite o sono state dichiarate insolventi

foto Andrea Piacquadio Pexels

Come riportato da un comunicato stampa sul sito ufficiale dell’associazione, il Ministero del Turismo ha dato tempo fino al 31 dicembre ai passeggeri che hanno acquistato un biglietto per esempio Alitalia, e non l’hanno potuto utilizzare per richiedere un rimborso con una procedura che però infrange palesemente il Codice del Consumo.

La vicenda dei rimborsi che rischiano di trasformarsi in una beffa risale ovviamente al momento in cui la compagnia nostrana di bandiera è stata ufficialmente dichiarata fallita e sostituita dalla nuova ITA. Molti consumatori si sono trovati quindi con biglietti acquistati per voli di una compagnia che non esisteva più e sono quindi cominciate le richieste di rimborso.

Da parte del Ministero del Turismo lo scorso 6 dicembre è stato emanato un avviso pubblico in cui vengono messi a disposizione i fondi per l’indennizzo dei consumatori derivanti dal Decreto Legge emanato il 17 marzo 2020. Quello su cui batte Confconsumatori è innanzitutto il fatto che si siano date tempistiche troppo strette con il termine del 31 dicembre, che è stato fissato nel periodo delle festività, impedendo così a tanti di poter esercitare quello che in realtà è un diritto.

Leggi anche: Tamponi antigenici rapidi “poco sensibili alla variante Omicron”, lo afferma l’FDA

Leggi anche: Mascherine, l’Anses chiede maggiori test per accertare l’assenza di tossine nei prodotti

Il secondo aspetto su cui batte l’associazione dei consumatori sono le modalità definite come “ulteriori ostacoli all’esercizio dei diritti da parte dei consumatori”. Per poter richiedere il voucher è infatti necessario possedere le credenziali SPID2 e essere in grado di poter produrre una firma in formato digitale CAdES. E se molti utenti sono ora in possesso dello SPID non è altrettanto scontato che si sia in possesso delle credenziali per emettere la firma digitale. Secondo Confconsumatori non basta che sia possibile delegare a chi possiede tali strumenti. Al momento la richiesta dell’associazione risulta caduta nel vuoto.

In attesa che da parte del Ministero del Turismo arrivino delucidazioni in merito non possiamo non fare nostre le dichiarazioni del presidente di Confconsumatori Mara Colla e del responsabile turismo e trasporti sempre di Confconsumatori Carmelo Calì:La scure della burocrazia digitale ha colpito ancora. Questo avviso è una vera beffa per i passeggeri, che vedono calpestate le loro legittime aspettative di rimborso. Ci sfuggono i motivi di tali disposizioni, sia per i tempi che per le modalità, ma è certo che a beneficiarne non saranno i consumatori

Gestione cookie