Secondo l’Associazione dei Consumatori Codacons ora che il prezzo delle mascherine Ffp2 è stato calmierato occorre che vengano sanzionati coloro i quali hanno speculato aumentando immediatamente i prezzi delle stesse mascherine alla luce dell’ultimo Decreto Legge anti Covid
Prima di entrare nel merito dell’esposto fatto dal Codacons vorremmo ricordare che una stessa situazione si è creata con il primo Decreto Legge anti Covid, che istituì l’obbligo delle mascherine chirurgiche. Anche in quella occasione, appena fu emanato l’obbligo, produttori e rivenditori cominciarono ad aumentare i prezzi delle mascherine. Anche in quella occasione il prezzo fu poi calmierato a 50 centesimi euro. Possibile che nessuno in nessuna stanza dei bottoni abbia previsto che entrato in vigore l’obbligo delle Ffp2 in alcune circostanze si sarebbe potuta verificare la stessa deprecabile situazione?
Ma, così è stato di nuovo fino al momento in cui è stato raggiunto l’accordo da parte del commissario Figliuolo e delle associazioni di categoria che ha permesso quindi di attestare il prezzo delle mascherine Ffp2 a 75 centesimi di euro. E veniamo quindi ora all’esposto che Codacons ha presentato a 104 procure della Repubblica in tutta Italia, contestando il reato di aggiotaggio.
Queste le dichiarazioni del presidente di Codacons Carlo Rienzi: “Avevamo chiesto al Governo di imporre un prezzo calmierato inferiore agli 80 centesimi di euro a mascherina, prezzo al quale si potevano trovare le Ffp2 nelle farmacie e nei negozi prima di Natale, e l’accordo raggiunto oggi risponde in pieno alla nostra richiesta. Ora però occorre sanzionare chi, negli ultimi giorni, ha realizzato speculazioni vendendo le mascherine a prezzi rincarati approfittando dell’esigenza dei consumatori di dotarsi di Ffp2 per accedere ai mezzi pubblici“.
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A proposito delle mascherine Ffp2 occorre anche destreggiarsi tra quelle che rispondono effettivamente alla certificazione europea. Innanzitutto occorre che sulla mascherina sia stampato il marchio CE che deve necessariamente essere accompagnato da un codice a 4 cifre. Questo codice identifica l’organismo che si è incaricato di certificare la conformità alla norma europea del prodotto in questione.
Oltre al codice a 4 cifre la mascherina deve riportare anche la norma tecnica di riferimento, che per le mascherine è la norma EN149:2001. Ma dato che i truffatori non dormono mai anche queste informazioni potrebbero essere stampate su mascherine che non sono effettivamente state controllate. L’unico modo per essere assolutamente sicuri di aver acquistato mascherine valide è quello di controllare il codice dell’ente sul database NANDO della commissione europea Inserendo il codice a 4 cifre nel primo campo di ricerca.