Come riportato anche da Altreconomia, il 2022 sarà veramente l’anno della svolta per quello che riguarda la gestione dei rifiuti all’interno dell’Unione Europea
I Paesi membri dell’Unione da anni esportano tonnellate di rifiuti verso altre destinazioni. Dal 2004 al 2020 l’aumento della quantità di rifiuti esportata fuori Unione Europea è aumentata del 75%. Si tratta di un problema che va affrontato e risolto. Queste per esempio le parole di Roberta Arbinolo, Communication officer di European Environmental Bureau che raccoglie diverse associazioni ecologiste attive in Europa: “L’esportazione di rifiuti da parte della UE non è solo una delega ingiusta dei nostri doveri ma è anche un’occasione persa per affrontare seriamente la gestione degli scarti e per diventare leader nel campo dell’economia circolare“.
Una possibilità di cambiare verrà discussa proprio nel corso di quest’anno dal Parlamento Europeo: si tratta di una revisione della cosiddetta Waste Shipment Regulation. Secondo quanto riportato sul sito ufficiale della Commissione Europea questo è il motivo per cui si sta dando vita alla revisione di una normativa che risale ormai al 2006: “I rifiuti possono essere una risorsa preziosa ma devono essere utilizzati con attenzione”.
“Quando i rifiuti inviati fuori dai confini non sono controllati in maniera appropriata e gestiti in maniera sostenibile nei Paesi di destinazione, possono provocare danni all’ambiente e alla salute umana. D’altro canto, tali rifiuti possono avere un valore positivo economico e anche portare benefici ambientali. E’ il caso di quando vengono riciclati e utilizzati come materiali di seconda mano, sostituendo quindi materiale vergine e contribuendo ad un’economia più circolare”.
Sulla carta quindi la revisione della norma europea dovrebbe servire a renderci tutti più virtuosi. C’è poi l’incognita dell’ostruzionismo “La regolamentazione non renderà più difficile l’esportazione e non garantirà che le risorse preziose contenute nei rifiuti rimangano all’interno della Ue. L’iniziativa sarà discussa nel corso del 2022 dal Parlamento europeo, ma gli interessi degli Stati membri potrebbero sminuirne ulteriormente l’efficacia“.
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Le società che si occupano dei rifiuti infatti trovano molto più vantaggioso dal punto di vista economico esportare, con la Turchia in cima per milioni di tonnellate di rifiuti accolti dall’UE, piuttosto che trovare modi per riciclare e riutilizzare i materiali. E tra i materiali che trovano vie illegali per uscire dall’Unione Europea ci sono tantissime apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Secondo lo European Environmental Bureau andrebbe completamente vietato il traffico dei rifiuti al di fuori dei Paesi OCSE anche se per ora nelle prossime consultazioni del Parlamento si cercherà di trovare la quadra su una “forte riduzione”.
La proposta di Eeb, come riportata da Altreconomia, prevede anche l’esclusione alcuni materiali al momento presenti sulla Green List di ciò che può essere facilmente esportato perché a basso rischio con in più un incremento delle pene per i trasgressori e controlli più severi. Tra l’altro, come ricorda la stessa associazione, la discussione non è ancora iniziata e occorre mettere in conto che uno o più Stati membri si opporranno a qualunque cambiamento troppo profondo.