Il digitale terrestre dovrebbe servire a tutta Italia trasmissioni in qualità superiore a quella attuale. Abbiamo però scoperto che potrebbe non essere così
All’inizio di gennaio si è avviato lo switch-off ufficiale e quindi le prime Regioni italiane e i primi canali stanno passando alle nuove frequenze con la possibilità di una visione migliorata. Per alcuni canali però gli italiani hanno scoperto che la visione HD non c’è più.
Sembra un controsenso ma tanti utenti si sono dovuti rendere conto, sfogliando la guida TV, che ci sono almeno tre canali che fino a prima dello switch-off trasmettevano in alta definizione e che invece adesso sono passati alla definizione standard. È un peccato soprattutto perché i canali che hanno perso l’HD sono seguiti soprattutto per lo sport.
La decisione di non trasmettere in HD sul nuovo digitale terrestre l’ha presa Sky. I suoi tre canali in chiaro, ovvero Cielo, SkyTG24 e TV8, fino a prima dello switch-off trasmettevano in HD mentre ora sono tornati alla definizione standard. Una delusione per tantissimi utenti che invece si erano abituati alla qualità superiore proprio dei canali offerti dal satellite anche in chiaro.
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Ci sono però due ordini di motivi che hanno portato il colosso delle trasmissioni a decidere di abbandonare l’alta definizione. Innanzitutto non scontentare gli utenti paganti che con i loro pacchetti di abbonamento pagano proprio per le trasmissioni in qualità superiore. Il secondo motivo riguarda poi gli investimenti che l’emittente avrebbe dovuto fare per comprare banda da utilizzare per trasmettere in HD. Con lo switch-off e il passaggio di una parte della banda che attualmente viene utilizzata per le trasmissioni radiotelevisive al 5G, lo spazio virtuale in cui trasmettere si è di gran lunga ridotto ed è diventato, ovviamente, molto costoso.
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Sky ha quindi deciso di convogliare eventuali future risorse non sul digitale terrestre ma sulla sua piattaforma. Una decisione che potrebbe essere discutibile ma che è stata presa, è facile intuire, basandosi sui numeri degli utenti che guardano i canali del digitale terrestre e il numero degli abbonati che invece pagano ogni mese per il palinsesto completo.