L’Imu deve essere pagata da tutti i proprietari di case non di residenza, ma in alcuni casi ci sono agevolazioni pubbliche
L’Imu è una delle imposte più odiate dagli italiani. Introdotta per sostituire l’Ici, deve essere corrisposta due volte l’anno, sotto forma di saldo ed anticipo, per il possesso di immobili. Sono esentati dal pagamento dell’Imu gli immobili di residenza. Dato che il “mattone” è stato uno degli investimenti più frquenti degli ultimi decenni, specialmente quando c’è stato il boom delle case di villeggiatura, sono in molte le famiglie italiane che pagano l’Imu.
Dall’inizio della pandemia, e per tutto il 2021, per alcuni proprietari è stata concessa l’esenzione dal pagamento. Stiamo parlando di coloro che hanno un appartamento locato con convalida di sfratto antecedente al 28 febbraio 2020. Dato il blocco degli sfratti, questi locatari non hanno potuto ricevere né l’importo dell’affitto né il possesso dell’immobile. Per questo motivo il Governo ha stabilito l’esenzione Imu per questi soggetti. Ma non sono gli unici beneficiari di agevolazioni Imu.
La Legge di Bilancio 2022 stabilisce un fondo per garantire un contributo Imu a piccoli artigiani e commercianti. L’agevolazione IMU dovrebbe interessare gli immobili utili all’esercizio dell’attività economica. Nello specifico, esso si riserva a chi avvia, prosegue o trasferisce l’attività in Comune con un numero di abitanti inferiore a 500 delle aree interne.
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Nel testo della misura si consente un limite di spesa pari a 10 milioni per ciascun anno di agevolazione, ossia 2022 e 2023. Sempre a questi soggetti Stato, Regioni, Enti locali e Province autonome potranno concedere in comodato per massimo 10 anni degli immobili di loro proprietà.
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Le successive modalità attuative della misura verranno successivamente definite da un decreto apposito da parte del Ministro della Cultura, Sviluppo Economico, Economia e Interno. Pertanto, si attendono nei prossimi mesi aggiornamenti circa le modalità operative e applicative della misura stessa.