Dopo due anni di attesa finalmente diventa operativo il decreto che abolisce la commercializzazione di piatti e bicchieri in plastica
Era quantomeno anomalo che fosse ancora consentito. Dopo che la plastica monouso era uscita dalle buste per la spesa, dalla maggior parte del packaging alimentare, ci si chiedeva come mai fosse stata fatta una deroga speciale per le stoviglie usa e getta. Di sicuro in molti Paesi sono di largo consumo, specialmente per chi non vuole perdere tempo a lavare i piatti, ma in ogni caso le stoviglie in plastica non riciclabile erano responsabili di una buona fetta di rifiuti inquinanti.
Il decreto comunitario che ne impediva la commercializzazione risale a due anni fa, ma non era ancora entrato in vigore. Dal 14 gennaio 2022 è diventato effettivo. Ovviamente le quantità di merce già prodotte possono ancora essere vendute, ma deve essere indicata la data antecedente all’entrata in vigore del decreto.
Le restrizioni interessano diverse tipologie di articoli in plastica d’uso comune, come posate, piatti, cannucce, agitatori per bevande, ma anche contenitori per alimenti e bevande, bicchieri e tazze in polistirene espanso. Per il momento, in una fase di transizione, ci saranno alcune deroghe: per il momento potranno essere messi in commercio i prodotti con almeno il 40% della materia prima compostabile, percentuale che nel 2024 salirà al 60%.
Leggi anche: Ue e trivelle, Regione Puglia: “Utili per tutelare l’ambiente”
Leggi anche: Gli oceani sono sempre più caldi nonostante La Niña, un nuovo studio internazionale lancia l’allarme
Un’altra eccezione sarà possibile per le mense e le strutture e residenze sanitarie o socio-assistenziali, in circostanze che vedano la presenza di un elevato numero di persone o, infine, nei casi in cui l’impatto ambientale del loro impiego sia ritenuto minore rispetto a quello delle alternative riutilizzabili.
L’auspicio è che questo decreto porti ad un abbassamento dei prezzi delle stoviglie riciclabili. Finora infatti il divario con le monouso era emorme. Con l’abolizione della plastica non riciclabile, e con la normalizzazione dell’utilizzo dei materiali compostabili, forse si riuscirà ad unire ecologia ed economicità.