Sul sito ufficiale del Codacons è stata pubblicata una petizione che è possibile sottoscrivere per richiedere al Governo Draghi che i tamponi per l’individuazione del Covid-19 vengano resi gratuiti o che i prezzi vengano limitati ai soli costi vivi di produzione
Come si legge nel comunicato di presentazione della petizione, e come risulta evidente dalle notizie che a più riprese le testate diffondono, il numero di tamponi che gli italiani si stanno vedendo costretti a fare ogni giorno cresce in maniera esponenziale. E con la crescita del numero dei tamponi “il business dei tamponi anti-covid si è moltiplicato con un giro d’affari che, in Italia , muove decine di milioni di euro al giorno”.
Come riporta l’associazione si sono toccati picchi di 1 milione e 200mila tamponi in un giorno ripartiti nel seguente modo: 80% test antigenici rapidi e 20% test molecolari. La situazione sta generando quindi grosso disagio soprattutto per i cittadini che si trovano a sborsare 15 euro, questo è il prezzo fisso che dovrebbe essere applicato in tutte le farmacie e in tutti i luoghi che vendono i tamponi antigenici, per ogni singolo test.
Leggi anche: La conversione etica di Mc Donald’s è solo una facciata, lo svela uno studio USA
Leggi anche: La Regione Lazio crea un fondo per il benessere psicologico
Data la diffusione della variante Omicron molti cittadini sono costretti a sborsare decine e decine di euro per poter controllare se hanno o meno contratto il covid a seguito di segnalazione di contatto con persona positiva. Ma, prosegue sempre il comunicato stampa del Codacons, in realtà la produzione dei tamponi, i cosiddetti “costi vivi”, si aggirano tra i 3 e i 4 euro per tampone.
Tutto ciò che da questi 3 o 4 euro contribuisce a raggiungere la cifra di 15 euro risulta per l’associazione “un business eticamente inaccettabile in un momento di sacrifici collettivi”. Ed è proprio per questo motivo, per cercare di fare abbassare il costo dei tamponi antigenici, che il Codacons ha lanciato una petizione da presentare al Governo per ammortizzare “un salasso per le tasche delle famiglie”.
Da parte nostra ci sentiamo di sposare l’iniziativa di presentare al Governo una situazione che sta, è evidente, sfuggendo di mano a tutti e che sta assumendo contorni non previsti ma vale la pena ricordare che, se è vero che le farmacie hanno la loro parte di guadagno dalla vendita dei tamponi, è pur vero che si trovano in una situazione di stress dato proprio il numero altissimo di test richiesti. Forse la gratuità totale non è praticabile mentre un taglio cospicuo al prezzo potrebbe invece essere una strada migliore.