Le agevolazioni che il governo ha introdotto nel 2020 non saranno per sempre. Cosa riserva il 2022
Tra le misure a contrasto delle difficoltà economiche derivanti dall’epidemia Covid-19, il governo aveva messo in campo, a partire dal 2020, un pacchetto di misure a tutela degli automobilisti. Tra queste, alcune hanno riguardato il bollo auto, come la rottamazione delle cartelle esattoriali per mancato pagamento, o come il rinvio del pagamento stesso.
Alla fine di gennaio 2022 i proprietari di veicoli si ritroveranno alle prese con la prima scadenza della tassa automobilistica competente al dicembre 2021. La novità riguarda l’interruzione delle precedenti agevolazioni e non sono previste ulteriori proroghe.
Gli aiuti garantiti dal governo, estesi anche allo scorso anno, sono stati pertanto aboliti. Non ci sono altre misure all’orizzonte. È indispensabile saldare il bollo auto nei tempi previsti evitando così di incorrere in spiacevoli sanzioni.
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Ricordiamo che il calcolo della somma da versare per il bollo auto non è semplice, sebbene i parametri da considerare sono essenzialmente due: la classe ambientale e la potenza del motore. Sicuramente i mezzi ecologici sono sono favoriti dal sistema di pagamento, che tende perciò a penalizzare i veicoli inquinanti: si parte dai 3 euro a Kilowatt fino a 100, ad arrivare ai 4,5 euro per vetture superiori al 100 Kilowatt (veicoli euro 0); per i veicoli da euro 4 a euro 6, si oscilla dai 2,58 euro e ai 3,87 euro.
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Il sito dell’Aci offre un servizio che calcola automaticamente il bollo auto inserendo i dati richiesti ed ottenere l’importo preciso della tassa automobilistica da pagare. I versamenti si possono essere effettuati nelle modalità: bonifico bancario online o presso gli uffici di Poste italiane, i punti vendita Sisal e Lottomatica; pagoPA, il sistema informatizzato della Pubblica amministrazione; infine, il servizio pagoBollo del sito Aci e l’app Io.
Sono eccettuate dalla tassa, le automobili ibride ed elettriche immatricolate nel 2019, sotto esenzione totale per tre o cinque anni a seconda della regione di residenza, e i mezzi che trasportano i disabili.