L’aumento di buste paga e pensioni grazie al taglio dell’Irpef trova degli ostacoli per alcuni cittadini del Paese
La legge di bilancio del 2022 ha portato numerose novità per gli italiani in termini di circolazione del danaro. E’ stato avviato il processo di riforma fiscale attraverso un primo taglio di alcune aliquote Irpef e la riduzione da cinque a quattro scaglioni. Questo comporterà a breve, ossia da marzo, un taglio delle imposte su buste paga e pensioni. E’ un primo passo verso una riforma del fisco che dovrebbe procedere negli anni successivi con altre modifiche tese all’abbassamento.
Taglio Irpef, chi rischia l’azzeramento
Tuttavia, c’è una categoria di cittadini che rischia di vedersi tagliato tutto o una parte del beneficio fiscale dovuto alla riforma. Si tratta dei campani e, in particolare, dei residenti a Napoli che subiranno degli aumenti sulle addizionali locali all’Irpef. Per quanto riguarda la Regione Campania, l’aumento dell‘addizionale regionale all’Irpef è cosa certa perché già approvata in bilancio a partire dal 2022.
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L’Ansa ha sintetizzato gli aumenti in base al reddito: “L’addizionale sarà di 0,20 punti percentuali per i redditi fino a 15.000,00 euro; di 1,43 punti percentuali per i redditi oltre 15.000,00 euro e fino a 28.000,00 euro; di 1,67 punti percentuali per i redditi oltre 28.000,00 euro e fino a 55.000,00 euro; di 1,77 punti percentuali per i redditi oltre 55.000,00 euro e fino a 75.000,00 euro; e di 1,80 punti percentuali per i redditi oltre 75.000,00 euro.”
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All’aumento dell’addizionale regionale, poi, si aggiungerà probabilmente l’addizionale comunale all’Irpef per i residenti nel Comune di Napoli. E’ l’effetto del Patto per Napoli siglato tra Governo e amministrazione comunale che prevede un piano di salvataggio del bilancio della città al quale dovranno partecipare pure i cittadini. Tuttavia, va sottolineato che per il 2022 non ci saranno aumenti. Il discorso sarebbe rinviato ai redditi del 2023. Tuttavia, il sindaco della città ha in ogni caso parlato di aumenti dello 0,1 o 0,2 sulle fasce di redito alte.