Sono quattro le date da ricordare relative alla rottamazione delle cartelle esattoriali relative al 2022. Il calendario
Ripartono le scadenze fiscali in Italia dopo un periodo di proroghe e sospensioni. Saranno tanti gli italiani che dovranno fare “pace” con il fisco per non finire ulteriormente nei guai.
Per i contribuenti non decaduti in caso di mancato versamento delle rate dovute per il 2020 e il 2021, la prima scadenza da tenere a mente è quella del 28 febbraio 2022, termine ultimo per la prima quota della rottamazione ter dovuta nel nuovo anno. Vediamo allora le date delle scadenze da non dimenticare.
Sono quattro gli appuntamenti da ricordare relativi alla rottamazione delle cartelle relativi al 2022. Le scadenze riguardano coloro che sono riusciti a pagare le cartelle in scadenza lo scorso 14 dicembre e che adesso dovranno fare i conti con il nuovo calendario delle scadenze relative alla rottamazione ter delle cartelle. Il rispetto delle scadenze è fondamentale per non decadere dalla definizione agevolata.
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Primo appuntamento, come detto, è relativo alla fine del mese di febbraio. Entro il 28 febbraio 2022 si dovrà pagare la prima delle quattro rate della rottamazione dovute per il 2022. Bisognerà poi pagare la seconda rata entro il 31 maggio 2022; la terza rata il 31 luglio 2022 e la quarta rata il 30 novembre 2022. Per tutti e quattro gli appuntamenti continuerà ad applicarsi il termine di tolleranza di cinque giorni.
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Una novità importante, poi, riguarda il fatto che saldo e stralcio non saranno più affiancate per il 2022. Per quel che riguarda la rottamazione ter, l’articolo 3 del decreto legge n. 119/2018 prevede, al comma 2, la possibilità di versare le somme dovute in un massimo di 18 rate, articolate in quattro scadenze annue a decorrere dal 2020. Le prime due dovevano essere versate il 31 luglio e il 30 novembre 2019.
Il calendario delle scadenze del 2022 perde quindi il doppio appuntamento annuo previsto per il versamento della quota di debito dovuta, e lascia la rottamazione ter come protagonista della “coda” della pace fiscale. Per chi ha scelto di pagare nel numero massimo di 18 rate, i conti con il Fisco si chiuderanno soltanto nel 2023.