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Alimentazione

Zuccheri nascosti nei cibi, l’OMS lancia l’allarme: “Non dovrebbero superare il 10% dell’apporto calorico giornaliero”

Da un articolo de Il Fatto alimentare emerge che gli zuccheri sono presenti in molti più alimenti industriali di quanto si creda

Foto Sharon McCutcheon Unsplash

Lo zucchero non è presente solo nei cibi dolci, e non è detto che tutti ne siano a conoscenza. Di sicuro devono esserlo coloro che hanno patologie quali il diabete, obesità o che in generale non possono assumere grandi quantità di saccarosio o destrosio. Da un articolo de “Il Fatto alimentare” emerge che sono presenti quantità di zuccheri anche negli alimenti più insospettabili. Ad esempio si trova saccarosio nel prosciutto cotto e nella mortadella, ed in generale nei salumi lavorati, come i salumi.

Si trova nel pane confezionato e nell’insalata in busta, utilizzato come conservante. E’ rinvenibile nella maggior parte dei sughi pronti, ed in molte salse quali mayonese o ketchup. E’ un dato importante da conoscere, e da qui, si torna al discorso delle etichette. Da quando anche in Italia c’è l’obbligo di indicare in etichetta tutti gli ingredienti di un alimento, nella teoria esiste una maggior tutela dei consumatori. Nella prassi sono davvero in pochi coloro che vanno a leggere lo schema con gli ingredienti.

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E da qui le sostanze “nascoste”. E che impatto può avere sulla salute la presenza nella maggior parte dei cibi industriali di zucchero? Il “Fatto alimentare” ha intervistato Margherita Caroli, medico nutrizionista, esperta in nutrizione pediatrica.

“Questa presenza diffusa di zucchero negli alimenti industriali, è negativa per diversi motivi.  Innanzitutto può essere un problema per chi soffre di diabete: questo ingrediente dovrebbe essere messo in evidenza soprattutto negli alimenti in cui non ce lo si aspetta, come i piselli in scatola, i sughi pronti e i cracker. Nei bambini poi, in particolare, il consumo frequente di alimenti zuccherati crea l’abitudine al gusto dolce che cercheranno sempre più spesso. Oltre a questo aspetto diseducativo, bisogna considerare che l’assunzione di quantità di zucchero piccole ma costanti, ha effetti negativi, perché va a stimolare il pancreas in modo continuato.”

La nutrizionista cita per concludere delle osservazioni dell’OMS: Secondo l’Oms per prevenire patologie come il diabete e le malattie cardiovascolari, l’energia fornita dagli zuccheri semplici aggiunti non dovrebbe superare il 10% dell’apporto calorico giornaliero. Il che, per un adulto con un fabbisogno energetico di circa 2.000 kcal, corrisponde a circa 50 g. Sarebbe importante che l’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) affrontasse seriamente questi aspetti, per arginare la presenza di zuccheri negli alimenti industriali.

Pubblicato da
Giulia Borraccino