Una nuova indagine cui ha partecipato Altroconsumo insieme alle organizzazioni di consumatori di Paesi come Austria, Slovenia, Danimarca, Canada, Portogallo e Olanda svela il rapporto che gli italiani hanno con gli stili di vita sostenibile
In totale l’indagine è stata condotta su 13 Paesi del mondo per analizzare la sostenibilità di 5 aree della vita quotidiana. Dai trasporti all’alimentazione, dai rifiuti ai servizi, tutto è stato vagliato per scoprire quanto in realtà sappiamo essere “green” e come è possibile migliorare ulteriormente. In generale, le performance dei cittadini italiani sono piuttosto buone con un indice in base 100 pari a 53, il che ci pone al sesto posto nella classifica che vede in testa Austria, Francia e Slovenia rispettivamente con 57 e 55 punti pari merito dell’indice di sostenibilità.
Andando ad analizzare nel dettaglio i cittadini italiani sono particolarmente attenti quando si tratta delle scelte legate agli acquisti e al cibo. Ben il 71% degli intervistati ha risposto di cercare di ridurre o evitare lo spreco di cibo mentre il 58% sceglie i prodotti in base alla stagionalità e alla provenienza, molto spesso scegliendo prodotti a km 0. Molto alta la percentuale degli italiani che dichiara di fare correttamente la differenziata e che si attesta all’80% e altrettanto positiva è la percentuale del 64% degli intervistati che si preoccupa del risparmio energetico in casa.
Più indietro siamo invece per quello che riguarda la modalità con cui ci spostiamo. Infatti solo il 38% dei cittadini italiani dichiara di utilizzare bici o mezzi pubblici per gli spostamenti quotidiani. E proprio nella mobilità risultiamo al di sotto della media dei Paesi che hanno partecipato all’indagine. Ma perché risultiamo nella media e non riusciamo ad eccellere nel rapporto con il green nonostante ben 7 italiani su 10 abbiano dichiarato di ritenere importante adottare comportamenti in difesa dell’ambiente?
Di nuovo dall’indagine cui ha partecipato anche Altroconsumo emerge il primo dato: il prezzo dei prodotti che rispettano l’ambiente è molto spesso più alto, o comunque percepito più alto, rispetto agli altri prodotti.
C’è in più il problema di una comunicazione chiara di prodotti e servizi effettivamente green. Su questo concetto si concentra la dichiarazione di Federico Cavallo, Responsabile Relazioni Esterne di Altroconsumo: “Non è solo una responsabilità dei singoli: molti cittadini, ad esempio, lamentano la difficoltà nel distinguere i prodotti e i servizi davvero green da quelli che non lo sono, ma dicono di esserlo”.
Leggi anche: Trasparenza alimenti, in Francia scatta l’obbligo di indicare l’origine della carne in ristoranti e mense
Leggi anche: “I burger vegetali non sempre sono salutari”, lo dice un report dell’OMS
“Purtroppo – continua Cavallo – accanto alle aziende veramente impegnate a ridurre il loro impatto ambientale, ci sono ancora imprese per le quali la sostenibilità è solo un’opportunità di marketing, per cui usano immagini e messaggi ecologici che non hanno alcun fondamento, solo per andare incontro al desiderio del pubblico di scegliere prodotti amici dell’ambiente. Per questo, l’informazione è fondamentale“.
Di nuovo, come nel caso di altre analisi di cui ci siamo occupati, la comunicazione del green è fondamentale soprattutto per aiutare cittadini e consumatori a scegliere consapevolmente. Probabilmente è di nuovo giunto il momento che da parte dei legislatori ci si muova per poter tutelare prodotti autenticamente green e sanzionare chi si ammanta di verde solo per non perdere guadagni.