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Reddito di cittadinanza, cambio data a febbraio: quando arriva

Il pagamento del sostegno statale per la lotta alla povertà avrà date diverse. Ecco la distinzione tra i beneficiari del reddito

Il reddito di cittadinanza, strumento di sostegno alla lotta alla povertà in vigore dal 2019, è stato confermato anche per il 2022. Tuttavia, rispetto ai primi tempi ci sono stati vari cambiamenti e molto sono in corso. Ormai è da tempo che anche per i pagamenti è in vigore una distinzione tra i percettori. Non tutti i beneficiari, infatti, ricevono sempre la ricarica della carta del reddito negli stessi giorni. La particolarità si ripete anche a febbraio.

Reddito, le date di febbraio

Banconote (Foto Pixabay)

I pagamenti del reddito, infatti, avverranno in due momenti diversi del mese in base alla domanda. Nello specifico, per i nuovi percettori i pagamenti inizieranno a partire dal 15 di febbraio. Coloro che sono già “vecchi” percettori riceveranno le ricariche a partire dal 27 febbraio. Trattandosi però di domenica, il pagamenti arriverà in anticipo o più verosimilmente lunedì.

Per questi ultimi, inoltre, c’è la condizione legata alla presentazione del modello Isee aggiornato. Per ricevere il pagamento del reddito di cittadinanza di febbraio, a partire dal giorno 27, dovranno aver presentato il nuovo Isee entro il 31 gennaio.

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L’aggiornamento della situazione patrimoniale che avviene presentando l’Isee è dovuto perché è opportuno verificare se persistono ancora le stesse condizioni che hanno permesso l’accredito del sostegno statale. Quest’anno per i percettori del reddito di cittadinanza ci sarà anche un incremento dei controlli volti a verificare se i soggetti beneficiari sono legittimati.

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Inoltre, a partire dal rifiuto della prima proposta di lavoro i percettori del reddito si vedranno decurtare la ricarica ogni mese come accade con la Naspi. E’ il décalage applicato anche al reddito di cittadinanza che sarà pari ad un importo di 5 euro mensili. Inoltre, al secondo rifiuto di una proposta di lavoro ritenuta congrua il percettore perderà il diritto all’assegno.

Pubblicato da
Marcello Pelillo