Allarme Facebook e Instagram: grosso problema per gli utenti

In arrivo una da parte di Meta, la società che controlla Facebook e Instagram, per l’Europa. Nuova polemica sui dati personali

Instagram,
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Una vera minaccia per gli tenti di Facebook e Instagram europei. Secondo quanto riportato dal smartworld.it, l’Europa e Meta, la società che controlla Facebook e Instagram, sarebbero nuovamente in tensione. Alla base della problematica ci sarebbe la trasferibilità dei dati. Uno scontro che potrebbe addirittura portare alla probabilità di non poter offrire alcuni servizi agli utenti europei senza un accordo.

Facebook e Instagram, guai in Europa

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(Pixabay)

Nello specifico, durante il rapporto annuale di Meta per la Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti di giovedì scorso, Meta ha dichiarato di ritenere “probabile” di non poter essere in grado di offrire “un certo numero dei nostri prodotti e servizi più significativi”, inclusi Facebook e Instagram, in Europa se non viene adottato un nuovo quadro di trasferimento transatlantico dei dati.

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Intanto, il quotidiano finanziario londinese CityAM ha sentito Nick Clegg, il vicepresidente degli affari globali della società Meta. Costui, secondo quanto riportato da smartworld, ha esortato le autorità di regolamentazione ad adottare un approccio proporzionato e pragmatico per ridurre al minimo le interruzioni per le molte migliaia di aziende che, come Facebook, hanno fatto affidamento su questi meccanismi in buona fede per trasferire i dati in modo sicuro e protetto”.

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In effetti sono tantissime le aziende che fanno leva sui social per la propria attività. Uno scontro che ha la necessità di trovare una soluzione per non creare ulteriori scossoni ad una economia già alle prese con due anni di pandemia. Intanto l’Ansa riporta sul proprio portale le parole di un portavoce di Meta: “Non abbiamo assolutamente alcun desiderio e alcun piano di ritirarci dall’Europa”.

“Le aziende fondamentalmente hanno bisogno di regole chiare e globali per proteggere a lungo termine i flussi di dati tra Stati Uniti ed Ue – prosegue il portavoce – e come più di 70 altre aziende in una vasta gamma di settori, mano mano che la situazione si evolve, stiamo monitorando da vicino il potenziale impatto sulle nostre operazioni europee”.

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