Quando ci troviamo davanti un semaforo questo potrebbe essere dotato di telecamera. Attenzione a non commettere questa infrazione
Rispettare il Codice della Strada e le norme in esso contenute dovrebbe essere uno dei saldi principi di ogni automobilisti. Rispettare le regole in strada, infatti, evita di causare sinistri stradali sia con altre autovetture che con pedoni o ciclisti.
Ad aiutare gli automobilisti nel rispettare le regole, da alcuni anni a questa parte, anche la tecnologia, come i misuratori elettronici di velocità (autovelox), o le telecamere poste ai semafori, ovvero i T-red. Se da un lato questi dispositivi aiutano gli automobilisti, dall’altro lato possono farli incappare in sanzioni.
Per quanto riguarda il funzionamento dei T-red, questo è piuttosto semplice. Quando al semaforo si attiva la luce rossa si attivano automaticamente due fotocellule collocate subito prima e subito dopo la linea di arresto. Se la linea di arresto viene superata i sensori scattano due foto: una delle due fotografa l’infrazione stradale. L’automobilista vedrà recapitare direttamente a casa la multa dopo 90 giorni dall’infrazione.
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L’articolo 41 del Codice della Strada impone all’automobilista di non superare la linea di arresto con il semaforo rosso mentre l’articolo 146 comma 3 punisce questa infrazione con una sanzione amministrativa da 167 a 665 euro e la decurtazione di 6 punti dalla patente se si è patentati da più di tre anni. Se la stessa infrazione è poi compiuta in maniera recidiva entro due anni si arriva anche alla possibile sospensione della patente da 1 a 3 mesi.
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La multa vale anche nel caso in cui le telecamere presenti al semaforo non vengano segnalate: a deciderlo una recente ordinanza della Corte di Cassazione. I giudici della Cassazione spiegano infatti che, a differenza dei misuratori elettronici di velocità, le telecamere ai semafori sono “meri accertatori video fotografici preposti a riprendere il momento dell’attraversamento della linea di arresto da parte del veicolo con il semaforo rosso”.