Lo storico strumento legislativo a tutela delle persone affette da disabilitĂ . Ma guarda anche a coloro che se ne prendono cura
Al varo della legge, la Gazzetta Ufficiale definiva l’handicap come «causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione». Pertanto conclude che «qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l’autonomia personale» si rende necessario «un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione».
La legge 104 regola, dal 1992, tutti i diritti e norma le agevolazioni in termini di lavoro e i benefici in termini fiscali per le persone che sono affette da disabilitĂ . Possono avvantaggiarsene, in secondo luogo, anche i familiari o coloro che se ne prendono cura, cui sono concesse importanti agevolazioni.
Per poter accedere alla Legge 104 la domanda deve essere inoltrata all’INPS tramite il servizio online. La richiesta è suddivisa in diverse fasi e step da seguire, a partire dall’istanza di un primo certificato introduttivo rilasciato dal proprio medico curante e che andrà essere trasmesso online direttamente all’INPS. Tra le informazioni dovranno apparire le patologie invalidanti da cui il soggetto è affetto o le eventuali patologie stabilizzate o ingravescenti che danno titolo alla non rivedibilità .
L’ultimo step è la visita da parte della commissione che dovrà accertare la disabilità . Si svolge generalmente entro 30 giorni dalla data di presentazione della domanda, presso il domicilio del cittadino, previa richiesta del suo medico, oppure presso il luogo e data che il sistema informatico dell’INPS stabilisce. Al termine, la commissione Asl stila un verbale, nel quale possono essere riconosciute o meno la condizione d’invalidità , di handicap, ulteriori condizioni ed i correlati benefici.
Tra accertamento dell’handicap e riconoscimento di invalidità , vi sono delle differenze sostanziali, quali: la certificazione dello stato di handicap evidenzia le ripercussioni sociali che una persona può avere nella vita quotidiana per effetto della sua minorazione; l’invalidità , invece, equivale alla difficoltà a svolgere alcune funzioni quotidiane, per effetto di limitazioni fisiche, psichiche, intellettive, visive o uditive.
I principali benefici della legge 104 sono sicuramente i permessi retribuiti dal lavoro che possono essere usufruiti sia dalla persona affetta da disabilitĂ grave o da chi presta assistenza (entro il II grado come coniuge ed entro il III grado come genitore, parente o affine) al disabile, ma solo quando il soggetto che li richiede o per il quale si richiede, non sia ricoverato a tempo pieno in una struttura specializzata.
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Altro beneficio sempre in ambito lavorativo sono i congedi straordinari a cui possono accedere i lavoratori dipendenti familiari (entro il III grado) di persona gravemente disabile (eccetto la persona ricoverata a tempo pieno presso istituti specializzati) . Questo congedo straordinario è retribuito e ha una durata massima di 2 anni, fruiti continuativamente o frazionati nell’arco dell’intera vita lavorativa del richiedente.
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A dimostrazione che l’handicap può convivere, grazie alla regolamentazione legislativa, con il mondo del lavoro e dei suoi diritti, come garanzia di dignità umana verso il soggetto disabile, in termini di autonomia, e la sua famiglia.