Il Ministro sta valutando delle modifiche, in particolare sui crediti formativi. Argomento della seconda prova a discrezione della commissione
La Maturità 2022 sembra tumultuosa. A rendere difficile questi ultimi 2 anni scolastici senza dubbio la pandemia, le restrizioni e la Dad. Gli studenti ed i programmi scolastici sono stati senza dubbio penalizzati, e di quasto non si può non tenere conto. Tanto più che è aumentato il divario di possibilità tra le varie scuole.
Chi aveva una buona organizzazione, ottimi mezzi informatici e docenti smart ha potuto portare avanti gli studi senza perdere troppa didattica. Chi al contrario non è riuscito a seguire la didattica a distanza con costanza è stato senza dubbio penalizzato.
Probabilmente tenendo conto di questo fattore il Ministero dell’istruzione ha deciso che la seconda prova scritta, prevista per il 23 giugno, diversa per ciascun indirizzo, non sarà nazionale, ma predisposta dalle commissioni di esame per consentire una maggiore aderenza a quanto effettivamente fatto durante l’anno scolastico. La prima prova di italiano invece rimarrà uguale per tutti.
Guadagna terreno la proposta di rivedere i crediti formativi portata avanti dagli studenti. L’idea è di assegnare 70 punti al percorso del triennio, e 30 alle prove scritte d’esame. In precedenza la proporzione era massimo 40 punti per i risultati del triennio e 20 punti per ogni prova scritta d’esame. Su questo il Ministro Bianchi ha mostrato un’apertura anche se nulla è stato ancora confermato.
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Dopo le consulte il Ministro ha dichiarato: “Un esame articolato con una prima prova di italiano nazionale e una seconda prova centrata sulla scuola o addirittura sulla singola classe, che possa centrare le condizioni anche nelle quali si è vissuto l’anno scolastico. Ho visto ragazzi molto responsabili e molti capaci, credo che potranno affrontare bene questa seconda prova”.