Con le spese sanitarie in aumento, l’Agenzia delle Entrate offre l’occasione di recuperare un po’ di somme. Ma attenzione alle irregolarità
Come stiamo osservando dalla vita di tutti i giorni, le spese sanitarie sono annoverate tra le principali priorità delle famiglie. Il deciso impatto sul budget si è aggiunto allo stress economico causato da un generale aumento delle spese ordinarie.
Gli obblighi sanitari e in generale la pandemia hanno imposto, come sappiamo, l’acquisto giornaliero delle mascherine, a cui si deve aggiunge il ricorrere necessario, addirittura quotidiano, al tampone. Non è detto però che debbano costituire solo delle spese o incidano definitivamente come cicatrici sull’economia della casa.
I costi, appunto, come quelli delle mascherine, possono, finalmente, essere portati in detrazione. Lo comunica l’Agenzia delle Entrate, la quale illustra che trattasi di dispositivi di protezione individuale e pertanto lecitamente detraibili. A questi, si aggiungono alla lista i tamponi, trattati in modo paritario agli esami di laboratorio e ai controlli ordinari sulla persona.
Rientrano, quindi, le fatture emesse dai medici: i contribuenti sono pertanto invitati a fare attenzione che questi ultimi, in qualità di professionisti con un regime fiscale non soggetto a IVA, hanno l’obbligo di apporvi, qualora la prestazione superi euro 77,47, una marca da bollo da 2 euro. L’obbligazione della marca da bollo è solidale, perciò ricade su entrambe le parti, sia su chi emette la fattura sia sul cliente che la riceve.
Leggi anche: Controlli Agenzia delle Entrate: chi rischia di restituire i bonus
Le spese sanitarie e mediche, pertanto, si potranno portare in detrazione dalla dichiarazione IRPEF, solo se nella misura del 19%, sulla base dell’importo eccedente di 129,11 euro e con regolare documentazione (fatture, gli scontrini e le ricevute fiscali). Sono da considerare tale spese specialistiche come quelle, ad esempio, sostenute da chi sottopone per un lungo periodo il figlio a visite logopedistiche. Ma ovviamente queste dovranno risultare da documentazione regolare.
Leggi anche: Bonifico, mai superare questo limite: scattano controlli
I controlli dell’Agenzia delle Entrate provvederanno ad accertare le eventuali irregolarità e sanzionare la dimenticanza del medico o chi distrattamente scarica queste spese mediche omettendo la marca da bollo. Per non incorrere in sanzioni, il contribuente ha 15 giorni di tempo per provvedere personalmente all’apposizione. L’importo della marca da bollo andrà a sommarsi alle competenze pagate mediche che il paziente potrà detrarre, anche nel caso sia stata apposta dal medico ma risulti rimborsata dal primo.
Per il libero professionista l’omessa apposizione consta di una sanzione amministrativa per ogni fattura irregolare ed equivarrà al quintuplo dell’imposta non versata che l’Agenzia delle Entrate, infatti, potrà eventualmente rilevare in sede di verifica delle spese mediche portate in detrazione.