Italiani e antibiotici, ne consumiamo troppi e senza controllo

Il rapporto degli italiani con i farmaci e in particolare con gli antibiotici è purtroppo molto stretto e sta cominciando a generale tutta una serie di problemi nel momento in cui sono effettivamente necessari

Antibiotici (foto: Unsplash)

Come riportato anche su Altreconomia, con una disamina del problema a firma della direttrice del programma di salute globale di Society for International Development Nicoletta Dentico, siamo il Paese in cui per tutto, purtroppo anche per l’uso dei farmaci, si ricorre in maniera spropositata al sistema del fai da te. Il caso più recente è quello che ha coinvolto la azitromicina.

L’azitromicina, che viene distribuita anche da Pfizer con il nome di Zitromax, è un antibiotico e a causa di alcune fake news riportate sui social molti si sono convinti fosse un farmaco adatto a contrastare l’insorgenza del Covid-19. Purtroppo, come ribadito anche dall’Agenzia Italiana del Farmaco, né l’azitromicina nè gli altri antibiotici sono raccomandati per contrastare il Covid-19 e ne viene anzi fortemente scoraggiato l’uso.

Ciononostante il Zitromax è diventato introvabile, con cittadini che se lo sono fatto prescrivere per poterne avere delle scorte. Scorte di un farmaco che probabilmente non useranno mai e che anzi, questo è molto probabile, è stato rimosso dal circuito del commercio ed è quindi irreperibile per i pazienti che ne hanno effettivamente bisogno.

Il problema del fai da te con i farmaci non è soltanto una questione di utilizzare farmaci che potrebbero non avere gli effetti desiderati o anzi portare ad effetti collaterali ma è anche quello che, in particolare come sta avvenendo con gli antibiotici, anche i virus e i batteri che quotidianamente ci colpiscono stanno iniziando a sviluppare delle preoccuparti farmacoresistenze.

In Italia, evidenzia Dentico, troppo spesso chi si reca dal proprio medico curante anche con un semplice raffreddore o con un mal di gola torna a casa con una prescrizione di antibiotici, nella maggior parte dei casi assolutamente inutili e a farne un uso massiccio sono in particolare i pediatri. Una situazione che sta purtroppo sta creando ceppi di batteri resistenti agli antibiotici e che quindi diventano più difficili da sconfiggere.

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Come sottolinea Dentico “il Sistema sanitario nazionale è frantumato in 21 microsistemi regionali e non vigono ovunque i rigorosi criteri di somministrazione dei farmaci previsti dalle linee guida“. Manca come invece è presente in altri Paesi, un sistema per cui a malattia uguale corrisponde somministrazione degli stessi farmaci o comunque della stessa tipologia di farmaci (perché anche nella somministrazione dei farmaci occorre tenere conto di eventuali allergie o intolleranze).

E se si pensa che il problema possa essere localizzato o comunque di poco conto riportiamo un numero diffuso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: 700mila. Questo il numero di persone che ogni anno nel mondo muoiono a causa dell’antibiotico-resistenza. Dobbiamo smettere di utilizzare Google al posto del medico ma occorre anche che i medici stessi rivedano i criteri con cui prescrivono i medicinali e in particolare proprio gli antibiotici. Da ultimo, dobbiamo assolutamente smettere di curarci da soli e senza un consulto.

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