Si parla tanto di ritorno alla normalità, di tornare a fare quello che facevamo prima che la pandemia si abbattesse su di noi come una tempesta. I dati pubblicati da Nomisma sono quindi estremamente interessanti e fotografano una situazione che si sta lentamente evolvendo soprattutto per quello che riguarda gli acquisti online ma non solo
La normalità si prospetta però leggermente diversa comunque rispetto al prepandemia. Difficilmente possiamo immaginare infatti che, dopo che le famiglie italiane si sono abituate anche a fare la spesa alimentare presso il proprio supermercato ordinando online, questo modo di fare acquisti verrà accantonato del tutto. Soprattutto perché si tratta di una modalità che per altre tipologie di beni e servizi viene già ampiamente utilizzata.
Come riportato nel comunicato stampa pubblicato sul sito ufficiale di Nomisma, c’è stato per esempio nel 2020 una crescita pari al 134% rispetto al 2019 delle vendite veicolate online dalla grande distribuzione. E il trend per il 2021, anche se con un vigore minore, rimane in crescita: + 23%. Le previsioni per questo 2022 segnano un rallentamento ma comunque ancora un aumento: + 14% sul 2021. L’anno appena concluso ha visto l’ecommerce toccare i 30,5 miliardi di euro di vendite riportandosi in linea con il periodo prepandemia.
Ma anche gli italiani che tornano a fare la spesa dentro i supermercati hanno imparato per esempio ad utilizzare più spesso le casse automatiche o il servizio salvatempo, ovvero la possibilità di avere direttamente sul carrello un lettore di codice a barre che permette così, una volta arrivati in cassa, di poter scaricare direttamente lo scontrino e pagare senza dover riporre tutta la merce sul nastro.
Siamo poi diventati come consumatori molto più attenti alle offerte e addirittura c’è un 16% degli italiani che è ora abituato a controllare le offerte tra un negozio e l’altro mentre si trova all’interno del punte vendita. Interessante è anche il rapporto che si genera con la community degli altri consumatori che acquistano online. Nove italiani su dieci dichiarano di leggere le recensioni degli altri utenti e ben sei su dieci lasciano a loro volta un commento.
Ovviamente i beni che più spesso si acquistano online sono gli accessori, le scarpe, l’abbigliamento, ma anche farmaci, tecnologia e vino. E molto spesso prima di acquistare online andiamo nei negozi a provare e a toccare quello che poi compreremo per poter avere un feedback fisico ma poi scegliere il prezzo più vantaggioso.
Un ultimo aspetto su cui si è concentrato l’Osservatorio Hybrid Lifestyle di Nomisma redatto in collaborazione con CRIF sono le modalità di pagamento: c’è un 54% degli italiani pronto a provare le nuove formule Buy Now Pay Later che permettono di rateizzare gli acquisti. Una modalità di pagamento che risulta adesso disponibile in diversi grandi negozi noonché su molte piattaforme onnline.
Il vantaggio rispetto ad altre forme di finanziamento è che non ci sono tassi di interesse con un risparmio rispetto al traffico pagamento a rate. Interessati sono in particolare gli italiani con una età compresa tra i 45 e i 54 anni.
Leggi anche: Vittoria parziale per l’UNC: Ryanair rimborsa per Covid ma non in contanti
Leggi anche: Vittoria Greenpeace, Coca-Cola introduce le bottiglie riutilizzabili ma occorre fare di più
Le nostre abitudini in fatto di acquisti erano già in un momento di transizione. La pandemia ha accelerato quelli che erano cambiamenti già ampiamente previsti e prevedibili. Da parte dei negozianti occorre adesso un cambiamento nel modello di business soprattutto per quello che riguarda i servizi e le offerte.
Si tratta infatti di riuscire a far percepire al cliente perché per esempio lo stesso oggetto comprato in un negozio fisico costa di più che in un negozio online (senza però fermarsi solo alle spese maggiori di gestione di un negozio fisico che non hanno molta presa sui clienti) e quindi contornare l’acquisto con una esperienza. Un percorso sicuramente non facile ma che non deve trasformarsi, in caso di frustrazioni, in una demonizzazione a 360° della grande distribuzione e soprattutto delle grandi piattaforme di vendita online.