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Busta paga, aumenti in arrivo per questa categoria

Gli aumenti previsti per il 2022 saranno più alti per alcune categorie di dipendenti. Ecco di chi si tratta

Aumenti (Adobe)

Il 2022 sarà un anno di aumenti per pensioni e buste paga. In alcuni casi gli incrementi sono dovuti semplicemente al taglio dell’Irpef sulle buste paga. In altri casi, si tratta di taglio dell’imposta sul reddito unito alla rivalutazione. Tuttavia, c’è una categoria di dipendenti che si ritroverà una bella somma in più sugli stipendi a partire da marzo.

Gli aumenti in generale fanno parte della più ampia azione di Governo tesa da un lato a tagliare le imposte sul reddito prodotto da ogni cittadino. Si va quindi dalle pensioni ai dipendenti sia pubblici che privati. Dall’altro, c’è la rivalutazione all’inflazione che riguarda pensionati e dipendenti statali.

Aumenti fino a 10mila euro: i destinatari

Aumenti (Adobe)

Nel caso specifico analizzato, gli aumenti riguardano i dipendenti dei ministeri che si vedranno aumenti che andranno dai 6mila ai 10mila euro annui. Il motivo è spiegato dal fatto che da due anni costoro avevano diritto al rinnovo del contratto scaduto e alla rivalutazione in base all’inflazione. Oltre agli aumenti avvenuti previsti, ci saranno per queste categorie di lavoratori anche gli arretrati per i due anni “persi”.

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In particolare, i dipendenti che si vedranno aumentare maggiormente gli stipendi saranno quelli della Salute, Lavoro, Istruzione, Università, Esteri e Politiche Agricole. Gli aumenti variano chiaramente in base al livello di inquadramento del dipende ministeriale. Gli stipendi dei lavoratori coinvolti vanno dai 1.328 e i 1.425 euro lordi mensili.

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Per la fascia più bassa ci sarà un aumento del 13,6% al quale poi si aggiungeranno 4mila euro annui di arretrati. Man mano che si sale con lo stipendio e l’inquadramento queste cifre crescono. L’aumento, perciò, vale circa il 13,6% per la fascia più bassa. Ai questi vanno aggiunti circa 4mila euro di arretrati. Più si sale di categoria e maggiori sono le cifre.

Gli aumenti per categorie

Così, riceverà la cifra più alta di 302 euro al mese coloro che sono inquadrati al livello maggiore. Gli arretrati per costoro toccheranno i 6.500 euro che uniti ai 320 mensili vanno a superare i 10mila euro annui di aumenti. Questa situazione è stata conseguenza dei mancati rinnovi dei contratti pubblici di comparto. Periodicamente i contratti delle varie categorie di lavoratori, pubblici e privati, vanno rinnovati.

Nel caso dei lavoratori pubblici vanno poi adeguati anche all’inflazione. Quest’ultima è stata la chiave che ha sbloccato le consuete trattative di rinnovo tra Governo e i rappresentanti dei dipendenti pubblici. L’Inflazione, infatti sta raggiungendo livelli che non si vedevano dalla crisi finanziaria partita nel 2008 e che ha abbandonato l’Italia in termini di conseguenze soltanto nel 2014.

Pubblicato da
Marcello Pelillo