Il canone Rai è una delle imposte che attira la maggiore attenzione degli italiani. L’amministratore delegato della tv ha dato una notizia
Il canone Rai è tra le imposte per le quali si concentrano le maggiori attenzioni degli italiani. Si tratta del tributo che i cittadini pagano per il possesso dell’apparecchio televisivo. In teoria, quindi, si tratta di una imposta ma in realtà si tratta implicitamente di una tassa pagato in cambio del servizio offerto dalle emittenti della televisione di Stato.
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Il canone prossimamente cambierà le modalità di pagamento. Per effetto di un intervento dell’Unione europea, l’Italia non potrà più inserire il canone nella bolletta dell’energia elettrica. Ciò provocherà un cambiamento sulle modalità di pagamento che ancora non sono state specificate. Per tutto il 2022, infatti, gli italiani continueranno a pagare in bolletta il canone Rai.
Potrebbe così tornare anche il vecchio bollettino postale inviato agli italiani a gennaio di ogni anno. Sicuramente ci sarà anche il modo di pagare telematicamente vista la digitalizzazione in corso dei servizi della pubblica amministrazione. Intanto, sono circolate nei mesi scorsi anche delle indiscrezioni circa un aumento del canone che oggi ha un costo per gli italiani di 90 euro annui. A smentire questa ipotesi è stato lo stesso amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes.
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L’amministratore ha parlato durante l’audizione in Commissione di Vigilanza della Rai ed ha affermato quanto segue: “Non ho mai chiesto di aumentare il canone Rai di un solo Euro – ha dichiarato Fuortes – nonostante quello italiano sia il più basso dell’Unione Europea”. Poi l’amministratore ha precisato che non tuttala quota va sul bilancio della Rai: “Di questi 90 euro, solo 77 arrivano alla Rai. Certamente l’azienda avrebbe meno problemi se potesse ricevere l’intero ammontare o quasi della somma che pagano gli utenti”, ha aggiunto.