Le nuove possibilità di rateizzare i pagamenti inevasi con il fisco sono state formalizzate dal decreto “Milleproroghe”. Ecco chi è coinvolto
La rateizzazione delle cartelle esattoriali è stata molto utilizzata negli ultimi anni dai contribuenti che non riuscivano a risolvere i debiti con il fisco in un’unica risoluzione. Dalla pandemia in poi le rate sono state sospese, ed il lavoro dell’agente del fisco messo a riposo per un po’.
Ma, nonostante le numerose proroghe, il momento in cui i conti tornano al pettine doveva arrivare. E con gli arretrati. Infatti, coloro che avevano aperto un piano di dilazione dei pagamenti prima del 28 febbraio 2020, ora si ritrovano 2 anni di rate non pagate. Certo, l’Agenzia delle Entrate ha dichiarato che la riscossione è attivata in maniera soft, ma in ogni caso la ripartenza dei pagamenti ha preoccupato parecchi contribuenti.
Il piano di rateizzazione che era stato approvato prima della pandemia, è stato confermato ora dal Governo. Dopo la dichiarazione di irregolarità con il fisco si può accedere nella seguente modalità:
Con un apposito emendamento al decreto “Milleproroghe“, il Governo, lo scorso 17 febbraio, ha deciso di riaprire i termini per la dilazione dei pagamenti. Dopo la sospensione degli ultimi mesi infatti, l’esecutivo di dare la possibilità ai contribuenti con debiti fiscali di richiedere la dilazione dei pagamenti dal 1° gennaio al 30 aprile 2022 anche senza saldare le rate pregresse.
Leggi anche: Naspi, convocazione in arrivo per queste persone: i dettagli
Leggi anche: A marzo buste paga più ricche: chi avrà l’aumento
Ma questo vantaggio non è per tutti. Infatti possono accedere a tale agevolazione solo coloro che avevano acceso un piano di dilazione all’8 marzo 2020. Nel caso in cui non si adempia ai pagamenti nel momento in cui terminerà la sospensione, è prevista una multa più la decadenza del beneficio.