Assegno unico e nuova Irpef, busta paga più gonfia in arrivo

Tra assegno unico universale e nuovo calcolo dell’Imposta sul reddito delle persone fisiche ci saranno molti cambiamenti

Busta paga
Busta paga (Foto Adobe)

Marzo è il mese delle novità per tanti italiani. Cambiano le buste paga e le pensioni per l’arrivo della riforma dell’Irpef, l’imposta sul reddito delle persone fisiche. Sono previste minori trattenute con buste paga e assegni più corposi a partire proprio da marzo. Inoltre, sempre per i prossimi assegni e stipendi, c’è l’esordio dell’assegno unico universale che cambia totalmente l’universo delle detrazioni e dei sostegni per i figli a carico.

Il Ministero dell’Economia e Finanze (Mef) ha analizzato la riforma cercando di individuare la fascia della popolazione più interessata ai miglioramenti effetto dei due cambiamenti che saranno operativi tra pochi giorni. Come era prevedibile, sommando entrambe le riforme, ci saranno persone più avvantaggiate ed altre meno.

Assegni INPS e Irpef, vantaggi alle famiglie numerose

assegno unico
Assegno unico (Adobe)

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In particolar modo, secondo l’analisi ministeriale le famiglie che avranno maggiori vantaggio dalle riforme saranno quelle con più figli a carico e redditi più bassi. Se questi ultimi, infatti, non godranno dei maggiori benefici della riforma dell’Irpef, che avvantaggia maggiormente i redditi medio alti, il tutto sarà contemperato dall’assegno unico universale.

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Secondo lo studio del Ministero dell’Economia e Finanze le famiglie che avranno i vantaggi maggiori grazie soprattutto all’assegno unico universale saranno 1,13 milioni di nuclei. Queste famiglie si trovano, inoltre, nella fascia di reddito più debole secondo l’analisi del ministero. Per costoro i vantaggi toccheranno un beneficio di  1.935 euro l’anno, pari all’11,6%, del reddito lordo da loro prodotto.

Assegno unico, più soldi al Sud

I benefici scendono man mano  che si procede con la fascia di reddito fino ad arrivare a 500 euro annui. Inoltre, il ministero a effettuato anche un’analisi di tipo territoriale. E’ stato riscontrato che i maggiori benefici saranno per le famiglie del Sud visto che la suddetta fascia di nuclei familiari meglio avvantaggiata, risiede nelle regioni del Mezzogiorno d’Italia.

Un elemento questo che aiuta a sostenere quell’equilibrio che si cerca di portare a compimento tra il Nord e il Sud del paese. Divario che, tuttavia, rimane sempre ampio per la mancanza di infrastrutture e incentivi maggiori per gli investimenti dei privati verso il Mezzogiorno. In questo senso potrebbe avere un ruolo cruciale il Pnrr, il piano nazionale di ripresa e resilienza.

Le risorse a favore degli investimenti al Sud arriveranno. Il piano, infatti, è stato approvato dall’Unione anche in tal senso. L’Europa chiede all’Italia da tempo che il Paese faccia la sua parte per lo sviluppo del Mezzogiorno. Tuttavia, questi ultimi corrisponderanno al 40% degli introiti totali del piano finanziato dall’Unione europea. Il 60% andrà, invece, al Nord del Paese.

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