Poste Italiane sta inviando una comunicazione ai suoi clienti in cui chiede di prestare attenzione al limite economico delle operazioni
Sono milioni gli italiani che ogni giorno si avvalgono dei servizi di Poste Italiane, delle sue carte prepagate, dei libretti postali e dei conti correnti. Poste Italiane è infatti scelta dagli italiani per la facilità delle operazioni e dei costi di gestione. Particolarmente apprezzata dagli utenti è poi la App di Poste che, in pochi minuti e comodamente da smartphone, permette di eseguire tantissime operazioni.
E proprio aprendo la App di Poste Italiane che in questi giorni gli utenti stanno visionando un messaggio di avviso che riguarda la normativa Antiriciclaggio disposta dalla Banca d’Italia in materia di Adeguata Verifica della clientela. Vediamo insieme di cosa si tratta e cosa cambia per i clienti di Poste.
Con il messaggio di comunicazione Poste Italiane informa i clienti che sono diventati attuativi i provvedimenti che la Banca d’Italia aveva già preso nel 2014 relative all’Adeguata Verifica della clientela ai fini della normativa Antiriciclaggio. Dal momento che questi provvedimenti sono diventati attuativi, Poste comunica che tutte le operazioni di importo maggiore o uguale a 5mila euro si presumono essere effettuate per conto del titolare del rapporto sul quale si sta operando.
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Se il titolare del rapporto volesse effettuare le operazioni per conto di soggetti terzi deve recarsi presso qualsiasi ufficio postale munito di documento di identità in corso di validità e di codice fiscale del soggetto nell’interesse del quale si intende operare. Tutte le operazioni finanziarie di importo pari o superiore a 5 mila euro dovranno essere comunicate ogni mese da parte di Poste e all’Unità di informazione finanziaria (Uif) della Banca d’Italia nella forma di segnalazioni antiriciclaggio aggregate (Sara).
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I dati saranno poi trasmessi per mezzo del portale Infostat – Uif della Banca d’Italia previa adesione al sistema di segnalazione online. Tutti i dati dovranno essere trasmesse alla Uif entro il secondo giorno del terzo mese successivo a quello di riferimento. L’UIF acquisirà i dati e le informazioni sulle operazioni anche in sede ispettiva. In caso di violazione sono previste multe che variano da 5 ai 50 mila euro.