Il Governo non è d’accordo in maniera unanime, ma è al vaglio un aumento sull’Imu per alcuni proprietari. A chi è rivolto?
L’Imu è una delle imposte più odiate dagli italiani. Il “mattone” è, dagli anni Cinquanta del Novecento, uno degli investimenti privilegiati dai cittadini dello stivale. Seconde case al mare, in altri luoghi di villeggiatura o eredità delle vecchie case dei genitori non sono un lusso esclusivo della classe più abbiente.
Buona parte del ceto medio possiede più di un immobile a nucleo familiare. E questo comporta delle spese aggiuntive, anche senza utilizzarlo. Infatti l’Imu si può non pagare solo per la prima casa, di residenza. E da quest’anno non è più valido neanche il trucchetto di intestare il secondo immobile al coniuge. Se si fa parte dello stesso nucleo familiare, l’Imu si paga comunque.
In particolare, il Governo ha messo sul piatto una proposta per aumentare l’Imu per i proprietari di immobili inutilizzati. Si tratterebbe di uno 0,2% di aumento. Come fanno? Per riutilizzare gli imobili non usati, gli enti locali possono, a loro scelta, aumentare progressivamente le aliquote Imu.
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Stesso discorso vale per le Regioni, che hanno la possibilità di incrementare l’aliquota addizionale dell’imposta sul reddito delle persone. Le fazioni parlamentari non sono unanimi, e non è detto che questa proposta venga accolta. Se lo fosse, milioni di italiani piangerebbero amaro.
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Ma in qualche modo non è neanche sostenibile completamente che delle abitazioni in alcune località rimangano vuote, depauperando il luogo della propria identità. E’ una battaglia economica ma anche di valori, e non sarà facile trovare un accordo. Molto probabilmente rimarrà nell’agenda per molto tempo, senza che si arrivi ad una pronta soluzione.