Tari, chi ha quest’isee non deve pagare la tassa

Grazie al Bonus Tari 2022, il contribuente potrà godere di importanti agevolazioni grazie alla determinazione Isee. Vediamo quali sono

Tari (Adobe)
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Quando è stata introdotta nel 2014, l’imposta sui rifiuti prodotti, meglio conosciuta col nome di TARI, ha semplificato e accorpato in un’unica soluzione tre differenti tasse: la Tia (Tariffa di igiene ambientale), la Tarsu (Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani) e la Tares (Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi). Secondo i criteri adottati in precedenza, anche la Tari distingue tra utenze domestiche e non domestiche, in base pertanto alla superficie degli immobili e al numero degli occupanti, oppure all’attività svolta e alla superficie del locale.

In effetti, è difficile sottrarsi al pagamento della tassa comunale, non ci sono requisiti particolari che ne agevolino l’esenzione; il fattore unico di occupare un immobile coinvolge, in pratica, tutti. Con l’ultima legge di bilancio, la possibilità di godere del bonus Tari 2022 consentirà alle famiglie meno abbienti di versare una cifra ridotta dell’imposta stessa.

Tari, chi ha diritto allo sconto e all’esenzione dell’imposta

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Accedendo al bonus, infatti, si ottengono importanti agevolazioni, a partire dalla riduzione del pagamento secondo i requisiti e le modalità fissate. La platea riguarda innanzitutto i ventimila nuclei familiari che godranno del bonus, avendo tre o più di tre figli, e con un reddito Isee fino a 8.107,50 euro; vengono inclusi anche coloro che percepiscono il reddito e la pensione di cittadinanza.

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Altre ragioni di esenzione riguardano i contribuenti se: nell’abitazione c’è un solo inquilino; la casa non viene usata tutto l’anno; i locali non sono ad uso abitativo, ma utilizzati a carattere stagionale; le abitazioni occupate da persone che vivono più di sei mesi l’anno all’estero; fabbricati rurali ad uso abitativo; se locali in cui vengono prodotti rifiuti speciali smaltiti autonomamente dai proprietari.

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Le riduzioni di pagamento sono stabile in base alle seguenti casistiche: sconto per il compostaggio; sconto del 20% quando il servizio della raccolta rifiuti risulta essere inefficiente o assente; sconto del 20% quando il servizio viene svolto in grave violazione alla disciplina di riferimento; sconto del 40% quando il punto di raccolta risulta lontano dalla zona servita; case vacanza; locali detenuti da Onlus o altri enti senza scopo di lucro; luoghi di culto; sconto per chi ricicla parte dei rifiuti prodotti in maniera conforme alla normativa vigente.

La domanda va presentata direttamente al proprio Comune di residenza o, in alternativa, presso il Caf, tramite l’apposito modulo dell’ARERA, l’Autorità di regolazione per Energia reti e Ambiente, la stessa che stabilirà, per ogni famiglia, l’entità dello sconto.

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