Oltre la cifra dello stipendio, altre voci concorrono a costituire la busta paga ed il suo importo finale, sia in attivo che in passivo
La busta paga viene consegnata mensilmente a tutti i lavoratori dipendenti, sia del settore pubblico che privato. E’ un documento molto importante, ed in quanto tale è bene saperlo leggere. Generalmente le voci principali sono il lordo ed il netto dello stipendio, ma ce ne sono altre altrettanto importanti per determinare l’importo finale.
Le voci possono essere sia passive che attive. Tra le passive ci sono ad esempio le trattenute regionali e comunali, dipendentemente dal comune di residenza. Nel caso in cui si sia concordata la cessione del quinto dello stipendio, per ottenere finanziamenti ogni mese sarà presente questa voce passiva sulla busta paga.
Tra gli attivi si possono trovare i bonus, quelli elargiti dal datore di lavore come sostituto pubblico. Ad esempio il Bonus Renzi, anche se nel 2022 le regole sono un po’ cambiate. O ad esempio gli aiuti al nucleo familiare, che però quest’anno nella maggior parte dei casi sono stati aboliti, perché?
Busta paga, cosa cambia con l’assegno unico universale
Fino allo scorso anno le famiglie con figli, dipendentemente dal reddito del nucleo, familiare e dal numero di figli a carico, aveva diritto all’assegno al nucleo familiare, erogato direttamente in busta paga mensile. Da quest’anno, l’ANF ed altri bonus per i figli sono stati inglobati nell’Assegno Unico ed universale, corrisposto dall’INPS anziché dal datore di lavoro.
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Le domande per l’assegno unico sono state aperte a gennaio 2022, ma i pagamenti inizieranno dal mese di marzo. Di conseguenza, l’Inps annuncia che detrazioni e Assegni familiari per i figli di età inferiore ai 21 anni non saranno più presenti sui cedolini di stipendio dei lavoratori dipendenti e di pensione dal mese di marzo 2022. Quindi busta paga più magra, ma con l’apposita domanda le famiglie potranno integrare dallInps ciò che è stato sottratto dall’assegno dello stipendio.
