Il nome e il volto di Luca Mercalli sono ormai molto conosciuti. Il presidente della Società Meteorologica Italiana che conosce in modo approfondito anche tutto ciò che riguarda non solo il clima ma anche l’agricoltura, in una intervista ha toccato il tema del biodinamico, del biologico e dell’agroecologia
Intervistato dai colleghi di Dissapore, Mercalli ha subito chiarito la sua posizione riguardo il biodinamico, una tecnica di coltivazione che si è trovata al centro di molte polemiche recentemente proprio a causa dell’inserimento (e sulla successiva eliminazione) di questo termine in un articolo della legge sul biologico. “C’è un pezzo di biodinamica, magari piccolo, che squalifica tutto. Ed è quello che parla di costellazioni e influssi astrali“.
La biodinamica è, secondo Mercalli una “sorella un po’ bizzarra del biologico” cui però, se si toglie proprio la parte bizzarra, torna in pieno nell’alveo del biologico. E il biologico e l’agroecologia sono il futuro. Il presidente della Società Meteorologica Italiana su questo non ha dubbi e anche se, sono parole sue, ancora non siamo nel pieno della maturità dell’agroecologia e del biologico è questa la strada da intraprendere per il futuro.
E poi fa riferimento al fatto che molti agricoltori abbiamo già mostrato la volontà di cambiare il proprio modo di fare agricoltura. Un modo diverso, che ha bisogno di anni e che va ovviamente accompagnato a una ricerca seria che vada a indagare cosa effettivamente succede nel suolo per poter meglio gestire le colture.
Mercalli riprende poi anche le dichiarazioni fatte dalla senatrice Cattaneo che ha più volte definito il biologico come “nicchia” e anche in questo caso la sua analisi della situazione è quantomai lucida: “Oggi c’è chi il biologico non se lo può permettere, vasti settori della popolazione mondiale che non hanno accesso al cibo di qualità e sono costretti a mangiare qualsiasi schifezza costi poco. Ma questo non è colpa dell’agricoltura, bensì del sistema economico“.
Il meteorologo parla anche per esperienza diretta, ricorda di possedere egli stesso un terreno e ricorda che chi coltiva biologico lo fa soprattutto per la salute, non tanto per la resa o per il sapore del prodotto finale. Ci sono poi, ricorda sempre Mercalli, disuguaglianze nel sistema economico e finanziario: da una parte c’è chi può permettersi di buttare il cibo e dall’altra c’è chi non sa cosa mangerà o se mangerà quel giorno.
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Nel corso dell’intervista Mercalli fa anche un riferimento interessante alla crescita demografica e all’utilizzo delle tecniche cosiddette convenzionali di agricoltura. L’agricoltura convenzionale, quella intensiva e piena di pesticidi, ha sfamato miliardi di persone che altrimenti non si sarebbero potuti nutrire ma, ricorda il meteorologo, già nel 1972 quando eravamo 3 miliardi e mezzo sul pianeta c’era chi aveva calcolato la crescita insostenibile della popolazione.
“Se si fosse accettato di provare a limitare la natalità mondiale, magari le cose sarebbero andate in maniera diversa“. E Mercalli fa l’esempio del Bangladesh dove aiutando la parte femminile della popolazione con il microcredito si sono avuti effetti sulla crescita demografica: “Non sappiamo come nutrire tutta questa gente? E fatene meno, di gente!” Una provocazione che però deve far riflettere.