Digitale terrestre, l’allarme: “Blackout in arrivo per questi canali”

Sembra tutto pronto per l’avvio della nuova era del digitale terrestre ma si stanno moltiplicando i messaggi che parlano invece di un possibile blackout per alcuni canali

Digitale terrestre (foto: Unsplash)

Una serie di canali sarebbero a forte rischio in questo momento in cui ci apprestiamo a vedere spegnere i ripetitori con la vecchia codifica e attivarsi quelli nuovi per i canali in alta definizione. Ecco l’ultimo allarme in ordine di tempo lanciato da un comitato regionale.

A scrivere una nota molto preoccupata è stato infatti il comitato Corecom, Comitato Regionale di Controllo per le Comunicazioni della Regione Veneto. Il messaggio del Corecom fa eco a quello già diffuso dal Presidente della Regione Sicilia Musumeci e da altre amministrazioni locali che parlano di possibili blackout per alcune emittenti se non ci sarà un intervento da parte di Rai Way e del Ministero dello Sviluppo Economico, a cui fa capo anche la procedura per il passaggio alla nuova TV.

Digitale terrestre, emittenti locali ancora a rischio

Digitale terrestre (foto: Unsplash)

Come abbiamo più volte evidenziato, il passaggio al nuovo digitale terrestre prevede l’abbandono delle trasmissioni con codifica mpeg2 e il passaggio a mpeg4, una codifica che permette una più efficiente trasmissione dei dati audio e video e che quindi consente di liberare banda da destinare allo sviluppo del 5G.

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Ma il passaggio da un sistema di codifica ad un altro comporta anche che i ripetitori delle varie emittenti radiotelevisive riescano a trasmettere nel nuovo formato. Una grande operazione di aggiornamento che però è particolarmente onerosa per le emittenti locali che non hanno, questo è chiaro, il budget delle grandi reti per poter modificare i propri ripetitori.

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Corecom fa quindi notare che ci sono “gravi criticità” e quello che si chiede è che Rai Way e Ministero “adottino le opportune soluzioni” per evitare una situazione in cui “oltre un milione di utenti veneti rischia il Blackout televisivo delle emittenti locali”. Il problema fondamentale è di nuovo quello della possibile mancanza di pluralità dell’informazione. Soprattutto per quello che riguarda le informazioni sul territorio. Con l’otto marzo che si avvicina ormai a grandi passi e questi appelli che si moltiplicano siamo tutti in attesa di una nota ufficiale da parte del Ministero.

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