Spesso un equivoco può indurre a detrarre erroneamente le spese andando incontro a sanzioni. Come correre ai ripari?
Far chiarezza sui termini può utile e risolutivo se si tratta di evitare multe e sanzioni da parte dell’Agenzia delle Entrate. La buona fede serve ma non è sufficiente, quindi bisogna prestare la massima attenzione quando si compila il modulo 730 della dichiarazione dei redditi perché, nel dichiarare le spese, è dalla loro natura che derivano le eventuali agevolazioni.
Dalle spese denunciate ogni anno dal contribuente presentando i relativi documenti, possono scaturire equivoci che danno luogo a errori e fraintendimenti. Dunque, occorre innanzitutto definire la differenza tra spese detraibili e spese deducibili. Sono spese che ogni tipologia di contribuente può sostenere, che sia persona fisica o giuridica, durante l’anno precedente alla presentazione del modello redditi, per sé o per i propri familiari fiscalmente a carico.
Si definiscono spese detraibili quelle spese che si sottraggono, in percentuale, dall’imposta lorda. È dall’ammontare del reddito complessivo, invece, che si sottraggono le spese deducibili. Le prime, dunque, non agiscono sul reddito ma consentono di diminuire l’imposta IRPEF dovuta.
Il concetto di agevolazione nasce pertanto dal tentativo di diminuire il reddito sul quale verranno calcolate le tasse. Quindi, ipotizzando un reddito complessivo pari a 10mila euro, di cui le spese detraibili sono pari a 1.000 euro e le spese deducibili sono pari a 2.000 euro, il reddito imponibile netto del contribuente, equivale a 8.000 euro; sulla base degli 8.000 euro verrà calcolata l’imposta lorda.
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Come molti di noi sanno, tra le principali spese detraibili nel modello 730 troviamo: le spese mediche, le spese di assicurazione, le spese di istruzione, le spese di affitto, le spese veterinarie. nelle spese deducibili, sono collocati i contributi previdenziali ed assistenziali, gli assegni periodici corrisposti dall’ex coniuge, nonché i contributi previdenziali per gli addetti ai servizi familiari o domestici e le spese mediche per le persone con disabilità.
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Attenzione a come vengono documentate le spese. Un esempio è dato dalle spese veterinarie, di cui la legge di bilancio 2021 ha innalzato il limite massimo per la detrazione, da 500 a 550 euro. Per detrarre queste spese, bisogna attestare la proprietà dell’animale con una regolare documentazione, oltre al microchip. Venir meno a queste condizioni comporta il rischio che l’Agenzia delle Entrate applichi una doppia sanzione: l’una riguardante l’indebita detrazione; l’altra, per la mancata comunicazione del possesso dell’animale.