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Quanto è pericolosa l’occupazione russa della centrale di Zaporizhzhia?

Abbiamo tutti tenuto il fiato sospeso quando si è diffusa la notizia che i russi avevano da prima bombardato e poi occupato la centrale nucleare ucraina situata a Zaporizhzhia. Ma qual è il pericolo di una occupazione di quella che è la più grande centrale nucleare in Europa?

Pericolo nucleare da Zaporizhzhia (foto: Unsplash)

Per chi è nato a cavallo tra gli anni ’70 e ’80 le parole “centrale nucleare” rimandano solo ed esclusivamente ad un luogo e ad un evento di cui tanta gente ancora paga le conseguenze: il disastro del 1986 che ha portato alla devastante dispersione di radiazioni dalla centrale di Chernobyl. Un luogo spettrale in cui a tutt’oggi esiste un’area che potremmo definire di rispetto a causa del tasso elevato di radiazioni.

Secondo quanto diffuso con una nota dalla Agenzia Internazionale dell’energia atomica, stavolta non c’è stata una fuga di materiale radioattivo. Ciò nonostante Rafael Grossi, direttore generale dell’Agenzia, ha voluto sottolineare come siamo trovati a sfiorare un disastro anche peggiore di quello di Chernobyl.

Le ultime notizie risalgono a venerdì scorso 4 marzo e parlano di una occupazione da parte dei soldati russi che però, queste le dichiarazioni dell’operatore che si occupa della centrale nucleare, stanno comunque permettendo lo svolgimento delle attività di mantenimento della centrale.

Ma il pericolo non è solo quello di una fuga di materiale radioattivo che investirebbe tutta l’Europa con conseguenze immaginabili ma non prevedibili, ma anche quello delle conseguenze della guerra di disinformazione che accanto, sopra e sotto l’attacco alla centrale di Zaporizhzhia si è fatta e si farà.

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Un portavoce del Ministero della Difesa russo ha infatti raccontato che le truppe di Putin che pattugliavano il territorio sarebbero state attaccate da sabotatori ucraini intenti in un’operazione di provocazione. Mentre invece gli ucraini hanno subito raccontato all’Agenzia Nucleare dell’ONU che la centrale è stata vittima di un attacco con un edificio colpito da un proiettile che ha innescato un incendio, poi fortunatamente circoscritto.

Occorre quindi prestare moltissima attenzione alle notizie che arrivano e anche a ciò che decidiamo, come utenti dei social, di far rimbalzare dai nostri profili. La situazione in Ucraina è talmente tanto fragile che basterebbe veramente un tweet fuori posto per trascinarci tutti nella Terza Guerra Mondiale.

Pubblicato da
Valeria Poropat