La Naspi non ha una durata illimitata. Dopo un certo termine scade ma non tutti nel frattempo riescono a trovare un lavoro
La Naspi è un sussidio previsto per coloro che perdono il lavoro. Per dare la possibilità, o meglio il tempo, di trovare una nuova sistemazione lavorativa lo Stato prevede l’ammortizzatore sociale della Naspi, ossia un sussidio di disoccupazione. Tuttavia, questo non è a tempo indeterminato.
Una volta riconosciuta la Naspi, questa viene erogata mensilmente per un massimo temporale di 24 mesi. Dal 2015 è in vigore il nuovo sussidio di disoccupazione che prevede il sostegno a favore di chi ha perso il lavoro. Il sostegno erogato dall’Inps è riconosciuto a coloro che hanno lavorato almeno per 13 settimane nei quattro anni precedenti lo stato di disoccupazione.
Naspi scaduta, quali sostegni si possono avere
Tuttavia, è molto utile conoscere cosa accade in termini di sussidi una volta scaduta la Naspi e non si è ancora trovata una nuova sistemazione lavorativa. Unica possibilità per ottenere ancora un sussidio dopo la scadenza della Naspi è il reddito di cittadinanza. Bisogna, però, verificarne i requisiti che fanno riferimento all’Isee del nucleo familiare.
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Il reddito di cittadinanza è destinato a chi ha redditi e patrimoni che non devono superare una certa soglia. infatti l’Isee deve essere inferiore a 9.360 euro. Quindi, una volta terminata la Naspi, pur non avendo redditi da lavoro si rischia di restare senza un sostegno se si vive in un nucleo familiare dove si supera la soglia patrimoniale.
Va ricordato che, qualora il valore dell’Isee risultasse essere superiore, è possibile abbassarlo attraverso l’Isee corrente al 2022. L’Isee aggiornato al 2022 ha parametri più flessibili.
