L’Agenzia delle Entrate ha ricevuto dal ministero della Salute i codici fiscali degli over 50 non sottoposti a vaccino anticovid
È partito l’iter per le prime sanzioni rivolte agli over 50 che non si sono sottoposti a vaccinazione anticovid. Il ministero della Salute è infatti pronto a trasmettere all‘Agenzia delle Entrate i codici fiscali di tutti coloro, dai 50 anni in su, che ancora non si sono immunizzati contro il Covid -19.
La previsione della multa è in vigore già dallo scorso 1° febbraio ma, a causa della mancanza di un Dpcm che ne disciplina le modalità di verifica, era rimasta senza applicazione. Ancora oggi l’iter che porta alla sanzione resta lungo dal momento che l’Agenzia delle Entrate deve prima avvisare il cittadino dell’inadempienza all’obbligo.
Lo scorso 4 marzo, a seguito della pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto del presidente del Consiglio Mario Draghi che disciplina anche le “modalità di verifica dell’obbligo vaccinale”, il ministero della Salute ha trasmesso all’Agenzia delle entrate i codici fiscali degli ultracinquantenni che non si sono sopposti a vaccinazione nei tempi previsti.
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Si parla di circa 1,4 milioni di persone che o non hanno ricevuto neanche la prima dose o non si sono sottoposti alle dosi di richiamo nei tempi previsti. Queste persone hanno infatti violato il Dl dello scorso 7 gennaio e convertito proprio il 4 marzo. Il ministero della Salute ha inviato più di 600mila segnalazioni, circa 100mila codici fiscali al giorno.
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Dopo questo passaggio l’Agenzia delle Entrate avvertirà il cittadino dopodiché si provvederà alla notifica della sanzione una tantum dall’importo di cento euro. Ovviamente il cittadino che riceve l’avviso dall’Agenzia potrebbe essere anche guarito dalla malattia o avere un’esenzione medica che non gli permette di sottoporsi a vaccino.
In quest’ultimo caso, ovvero quello di esenzione, l‘Asl dovrà comunicarla entro dieci giorni altrimenti l’inadempiente sarà inserito nella lista dei sanzionabili da parte dell’Agenzia. Ricordiamo, infine, che la multa è notificata entro 180 giorni per cui il rischio è che le sanzioni arrivino quando l’obbligo vaccinale non sarà più in vigore, ovvero dopo il 15 giugno 2022.