Il conflitto in Ucraina sta condizionando anche l’economia e la finanza degli altri Stati non direttamente coinvolti e molti temono per risparmi e investimenti
Il conflitto in Ucraina oltre ad avere delle terribile conseguenze umanitarie condiziona inevitabilmente anche l’economia e la finanza. Una guerra solitamente incide sui mercati valutari e sui prezzi dell’energia. Nel caso specifico della guerra in Ucraina, ci sono anche le sanzioni economiche e finanziarie ai danni della Russia ma che influiscono anche su altri paesi.
L’Italia non è direttamente coinvolta ma in quanto paese appartenente all’Unione europea e alla Nato di fatto non può sentirsi lontana dal conflitto. Per quanto riguarda l’economia, specie la finanza, molti italiani si chiedono cosa può accadere ai propri risparmi e investimenti finanziari.
Buoni fruttiferi, cosa si rischia
L’investimento finanziario più diffuso tra gli italiani è senza dubbio il buono fruttifero postale (Bfp). I Bfp sono una particolare tipologia di titolo che hanno la caratteristica di garantire la restituzione del capitale, con annessi interessi, al risparmiatore che ha deciso di investire die risparmi in questi strumenti. Fanno parte della rete di servizi offerti da Poste Italiane.
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La caratteristica principale che li rende molto diffusi in Italia sta nel fatto che i buoni fruttiferi postali hanno il capitale investito garantito dallo Stato. In sostanza, l’unico modo per perdere i propri risparmi investiti in Bfp è il fallimento dello Stato. La guerra, in tal senso può lasciare tranquilli i possessori dei buoni fruttiferi.
Buoni fruttiferi, c’è solo un rischio
L’unico caso in cui i possessori di Bfp possono rischiare di perdere tutto è il fallimento dello Stato italiano che, nonostante un conflitto che può anche improvvisamente coinvolgere i Paesi Nato e, quindi, l’Italia, è tuttavia improbabile. Inoltre, i Bfp offrono anche la facoltà della disponibilità in qualsiasi momento del danaro investito in questi titoli.
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Stesso discorso di scarsi rischi riguarda anche i risparmiatori che sono semplici correntisti. Infatti, per tutti coloro che hanno dei risparmi presso istituti di credito in Italia esiste il Fondo di garanzia che assicura ogni risparmiatore la copertura da rischi fino a 100.000 euro depositati.
Può destare, invece, maggiore preoccupazione per coloro che hanno investito in azioni. Le borse sono in caduta dall’inizio del conflitto e ci sono stati titoli, soprattutto quelli degli istituti di credito, che hanno perso molto sul mercato azionario. Tuttavia, dopo ogni crisi le borse nel tempo si sono sempre riprese. Il consiglio è sempre quello di attendere che passi la burrasca e non farsi prendere dall’emotività del momento. Vendere ora può significare registrare perdite sugli investimenti effettuati.