Con il mese di marzo cambia la busta paga dei lavoratori dipendenti italiani. Su NoiPa è possibile leggere tutte le novità
Con il mese di marzo la busta paga di milioni di italiani sarà diversa da quella finora percepita. Le modifiche sono il risultato della riforma fiscale e dell’entrata in vigore dell’Assegno Unico Universale. Tutte le novità riguardo la busta paga degli italiani sono riassunte sulla piattaforma NoiPA, la piattaforma per la gestione del personale della Pubblica Amministrazione.
Come si legge su NoiPA, per effetto della legge di bilancio 2022 sono cambiati, dal 1° gennaio 2022, gli scaglioni Irpef, ovvero le aliquote applicate ed il calcolo delle detrazioni da lavoro dipendente. Inoltre l’introduzione dell’Assegno Unico porterà degli importanti cambiamenti in busta paga. Vediamo allora nel dettaglio cosa cambia.
Busta paga, novità da marzo: come cambia
Per quanto riguarda le aliquote Irpef queste sono passate da cinque a quattro. La prima è rimasta invariata al 23% per i redditi fino a 15 mila euro; per i redditi tra i 15mila e i 28mila euro si è abbassata al 25% mentre per i redditi fino a 50mila è passata dal 38% al 35%. Quella del 41% è poi scomparsa in quanto oltre i 50.000 euro è prevista un’unica aliquota pari al 43%.
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Per le detrazioni da lavoro dipendente viene ampliata la prima soglia che passa da 8mila a 15mila euro. Per la seconda soglia di reddito, 15.000 a 28.000 euro, la misura della componente fissa della detrazione passa da 978 a 1.910 euro. Viene modificata la modalità di calcolo della componente variabile, che è pari a 1.190 euro per un reddito di 15.000 euro e che decresce, all’aumentare del reddito.
La terza e ultima soglia di reddito per cui spetta la detrazione si abbassa da 55.000 a 50.000 euro; tuttavia la detrazione massima per tali redditi passa da 978 a 1.910 euro. Infine è stato previsto un aumento di 65 euro della detrazione applicabile, specificamente, alla fascia di reddito tra 25.000 e 35.000 euro.
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Altra importante novità introdotta dalla legge di Bilancio 2022, che avrà ripercussioni in busta paga, riguarda uno sgravio contributivo per i lavoratori dipendenti. Si tratta di un taglio dello 0,8% delle trattenute a titolo di contributo previdenziale che riguarderà solo il 2022 e solo chi ha una retribuzione imponibile previdenziale fino a 35.000 euro all’anno, pari a 2.692 euro lordi al mese.
Infine i genitori con lavoro dipendente avranno in busta paga l’Assegno Unico Universale che viene riconosciuto per ogni figlio a carico dal settimo mese di gravidanza fino al compimento dei 21 anni (al ricorrere di determinate condizioni) e senza limiti di età per i figli disabili.