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Legge 104, nuove agevolazioni: cosa bisogna sapere

La legge 104 riconosce diritti e sostegni fiscali ai disabili e ai parenti che li assistono, ma non solo a loro. Vediamo nel dettaglio

Inps (Adobe)

Non c’è dubbio che la legge 104/92 ha costituito un passo fondamentale per l’evoluzione della cultura assistenziale in Italia. Non ha rappresentato solo una crescita in termini di sensibilità verso le dinamiche delle persone portatrici di handicap, ma fattualmente un progresso dei diritti nato dall’implementazione degli strumenti di integrazione sociale e di assistenza.

Con tale strumento, è lo Stato ad avvicinarsi sistematicamente alle esigenze delle persone disabili e ai loro familiari che prestano loro servizio. La norma offre un aiuto in tutti gli aspetti della loro vita: oltre a concedere un aiuto in ambito lavorativo che di studio, la legge 104 consente agevolazioni sui trasporti e le infrastrutture. Non ultimo, stanno avanzando delle novità che riguardano lo sport e il settore sanitario.

Legge 104, a chi sono destinate le nuove agevolazioni?

INPS (Foto Adobe)

Come sappiamo, i sostegni base della legge sono quelli concentrati nella possibilità di fruire di permessi retribuiti dal lavoro, sia nel settore pubblico che in quello privato; un margine di astensione che consta di tre giorni al mese di permesso retribuito nei confronti del disabile, ma anche dei familiari che offrono l’assistenza, con l’opportunità di goderne dividendolo in ore.

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Nel contesto delle parentele si è aperto un dibatto tale da indurre l’Inps, attraverso la circolare n. 36/2002, a precisare, nell’ottica della legge 104, quali persone possano considerarsi familiari. In precedenza, la parte di un’unione civile non è stata considerata completamente assimilabile al coniuge: più nel caso dell’assistenza dei familiari del partner, che per ottenere i permessi per assistere il partner stesso; non è stato riconosciuto il rapporto di affinità tra parte dell’unione civile e i familiari del compagna/o.

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Omologandosi alle indicazioni comunicate dal diritto comunitario, ovvero al principio di non discriminazione per orientamento sessuale, l’Inps riconosce ora le agevolazioni e i premessi retribuiti (compreso il congedo straordinario di due anni) della Legge 104 anche ai partner delle unioni civili, in virtù che l’unione civile si caratterizza, secondo l’Unione Europea, per una stabile relazione tra le parti che va ad estendersi a un rapporto di condivisione di vita spartito con le rispettive famiglie. Sulla falsa riga, l’assistenza si estende ai parenti disabili del partner dell’unione civile (sempre entro il secondo grado).

Pubblicato da
Roberto Alciati