Il 31 marzo scade lo stato d’emergenza nazionale dovuto alla pandemia. Sono attesi provvedimenti per alleggerire le restrizioni
Il 31 marzo è una data importante per l’Italia e la lotta alla pandemia: dopo due anni non ci sarà la proroga dello stato di emergenza epidemiologica. Lo stato di emergenza in Italia ci sarà ancora ma per motivi legati al conflitto in Ucraina. Un passo importante, forse, fa vedere la luce dopo due anni di lotta al virus.
In realtà il futuro è tutto da verificare, specie quando torneranno le stagioni più fredde. Ora, però, l’Italia si avvia ad un periodo positivo sotto l’aspetto epidemiologico. Il calo della curva dei contagi legati alla quarta ondata, si unisce al clima più favorevole alla lotta al Covid-19. In questo scenario ci saranno anche degli alleggerimenti delle restrizioni.
Sono attesi interventi sulle capienze delle strutture che ospitano eventi, sulle riduzioni dei distanziamenti e sull’utilizzo dei dispositivi di protezione. In tal senso è intervenuto ai microfoni di Italpress il sottosegretario alla Ministero della Salute Pierpaolo Sileri: “Il 31 marzo termina lo stato di emergenza e non vediamo il rischio per una proroga. Al tempo stesso si procederà a progressivi e, auspico, veloci allentamenti delle varie regole legate ai tre perni della lotta al virus”.
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Il sottosegretario indica una strada graduale che porterà, non subito, anche all’addio alle mascherine al chiuso: “Comincerei con il diminuire le misure di distanza, rivalutare isolamento e quarantene per vaccinati e asintomatici per poi togliere la mascherina al chiuso. Inoltre – conclude Sileri – contestualmente alla circolazione del virus rimodulerei il green pass sul luogo di lavoro.”
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Le mascherine potrebbero da fine aprile già essere messe da parte per quanto riguarda i modelli Ffp2, almeno in alcuni casi in cui è previsto l’obbligo dello specifico strumento di protezione. Seguiranno importanti aggiornamenti probabilmente già nei prossimi giorni. L’auspicio di tutti, in vista soprattutto della primavera e dopo varie vaccinazioni, è di tornare a una parvenza di normalità.