Gli uffici postali sono abilitati ad accogliere le comunicazione di decesso e ad avviare le pratiche di successione. Come si effettua
Alla morte del titolare di un conto corrente o di un deposito di risparmi, gli eredi sono chiamati a seguire una rigorosa prassi per dimostrare, sia al Fisco quanto all’istituto di credito, la successione del credito lasciato dal parente deceduto. In Poste Italiane, la comunicazione del decesso si può effettuare in qualsiasi ufficio postale; mentre, per avviare la pratica di Rimborso per Successione, occorre recarsi presso gli uffici postali abilitati.
Come accade in questi casi, vengono messe in moto tutte le misure cautelative per mettere al riparo il capitale del de cuius; già subito dopo la comunicazione del decesso, l’operatività su tutti i rapporti in relazione al soggetto, viene bloccata da Poste Italiane. Al contempo, l’ufficio postale abilitato rilascia, su domanda, all’erede la Dichiarazione di Credito, necessaria per predisporre la Dichiarazione di Successione da trasmettere all’Agenzia delle Entrate.
Successione morte, la prassi di Poste Italiane
Rilasciata anche da BancoPosta Fondi SGR, la Dichiarazione di Credito certifica i saldi alla data del decesso dei rapporti, oltre a tutti gli altri titoli riconducibili e che non possono essere ignorati ai fini della presentazione della Dichiarazione di Successione. Se, tuttavia, il titolare defunto era intestatario solo di rapporti e titoli, cui è prevista l’esenzione dall’imposta di successione, non solo non è previsto l’obbligo di indicazione nella dichiarazione di successione (ad esempio, Buoni Fruttiferi Postali e Titoli di Stato): non sarà rilasciato il documento attestante.
La Dichiarazione di Credito può essere richiesta anche online e non solo dagli eredi: anche i soggetti legittimati in qualità di Curatore, Legatario, Esecutore testamentario, Amministratore di Sostegno o Tutore dell’erede e Rappresentante Legale in caso di erede non Persona Fisica. Ci sono casi in cui la dichiarazione non è indispensabile, ovvero quando sussistono congiuntamente le seguenti condizioni: l’attivo ereditario non supera il valore di 100.000 euro e non comprende beni immobili o diritti reali immobiliari; l’eredità è devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta del defunto (discendenti o ascendenti, no fratelli/sorelle).
Al momento della domanda, il richiedente dovrà essere in possesso dei seguenti documenti: documento d’identità e codice fiscale; dati anagrafici del de cuius; certificato di morte oppure estratto di morte, obbligatorio – quest’ultimo – in caso di esonero dall’obbligo della Dichiarazione di Successione; Dichiarazione sostitutiva di Atto Notorio autenticata in Comune oppure Atto Notorio rilasciato dal Notaio.
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La Dichiarazione Sostitutiva di Atto Notorio viene redatta da uno degli eredi e autenticata dalla firma di un Pubblico Ufficiale; consiste in una dichiarazione attestaste gli stati, le qualità personali o fatti di diretta conoscenza all’interessato. L’Atto Notorio, invece, è obbligatorio al verificarsi congiunto delle seguenti condizioni: esonero dall’obbligo di produzione della Dichiarazione di Successione; richieste di rimborso per importi superiori a 150.000 euro.
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Infine, per avviare la pratica di Rimborso per Successione bisogna presentare presso l’ufficio postale, insieme alla suddetta documentazione: la Dichiarazione di Successione rilasciata dall’Agenzia delle Entrate; la Dichiarazione di diritto all’esonero per il possesso dei requisiti di Legge (da sottoscrivere presso l’ufficio postale). La domanda di Rimborso per Successione può essere sottoscritta da un solo erede (o un solo soggetto legittimato) e sarà presentata presso lo stesso ufficio postale ove è stata effettuata la richiesta della Dichiarazione di Credito. Con la successiva e conclusiva fase, ovvero sia la liquidazione delle successioni, la quietanza deve essere firmata congiuntamente da tutti gli eredi e/o soggetti legittimati.